Attualità Italiana

Michele Buoninconti guardava sua moglie Elena mentre il corpo si decomponeva

Le ultime news sul caso Elena Ceste: Michele Buoninconti resta in carcere mentre emergono ancora dei dettagli relativi all'atteggiamento del marito della mamma di Costigliole

Michele Buoninconti resta in carcere, non parla ma è sempre più solo. Anche uno dei suoi legali come vi abbiamo già raccontato ha deciso di lasciare il mandato per incompatibilità con la tenuta del suo assistito. Michele, che di recente è stato visto in carcere durante la prima udienza per il processo che lo vedeva nel ruolo di imputato per aver aggredito la giornalista di Pomeriggio Cinque Laura Magli, è apparso sereno, ordinato e no affatto deperito nonostante i mesi di reclusione. La giornalista di Pomeriggio Cinque ha raccontato che il Buoninconti non ha voluto neppure chiederle scusa per quello che ha fatto ma che alla fine lei e i suoi operatori hanno deciso di ritirare la denuncia considerato il fatto che Michele dovrà affrontare un processo per omicidio e occultamento di cadavere. Proprio in merito a questo il settimanale Giallo oggi in edicola, ci permette di leggere alcune delle motivazioni date dagli inquirenti in merito all’arresto dell’uomo. In particolare ci si concentra sul fatto che il Buoninconti abbia seppellito sua moglie, Elena Ceste, in un posto che poteva tenere sempre d’occhio. Guardava il corpo di sua moglie da lontano, lui sapeva dove era e sapeva anche che si stava decomponendo ma non ha fatto nulla, anzi. 

Ecco cosa avevano scritto gli inquirenti  a riguardo: “Il recupero del cadavere ha permesso di seguire la storia di questa giovane donna sino al più atroce epilogo: il florido corpo è diventato scheletro. L’inaudita violenza voluta da Buoninconti verso questa giovane vita è indice di brutalità: una vita spezzata, una mamma sottratta all’amore dei bambini, due dei quali molto piccoli, che sono anche suoi. Si è dimostrato incurante delle conseguenze psicologiche ed emotive nei ragazzini, convinto, ancora, di farcela da solo, nell’egocentrismo smisurato dominante un’intera esistenza concentrata solo su di sé, sui propri desideri, sui propri impulsi, sui soli valori sociali e religiosi, imposti al nucleo familiare. Una donna che aveva messo in discussione tutto questo andava eliminata, inscenandone la misteriosa scomparsa”.  E a proposito del luogo scelto per nascondere il cadavere di Elena: “Il ruscello, la vicinanza a casa, il vigile sguardo da rivolgere costantemente al cadavere, isolato e solitario, in fase di lenta ma efficace decomposizione, favorita dall’acqua, dal fango, dai piccoli animali acquitrinosi e dai roditori, erano stati studiati in ogni dettaglio“.



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