‘Ndrangheta: Vincenzo Iaquinta finisce nei guai, perquisita la sua casa
Iaquinta nei guai: non si tratta di infortuni o espulsioni ma di un'inchiesta contro la 'Ndrangheta in Emilia
Il nome di Vincenzo Iaquinta passa in un attimo dai giornali di sport a quelli di cronaca: la sua casa è stata perquisita perché il calciatore è stato aggiunto come indagato in un’inchiesta contro la ‘Ndrangheta in Emilia. Tutto è nato da dopo l’arresto del padre: in casa del signor Giuseppe Iaquinta, custodite dentro una cassaforte, sono state rinvenute nei giorni scorsi due pistole registrate sotto il nome del figlio.
IAQUINTA: DAI PROBLEMI IN CAMPO A QUELLI IN CASA
Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola D’Arda hanno perquisito la casa del calciatore in Emilia. Quest’ultimo, è bene precisarlo per onore di cronaca, aveva regolare permesso per la detenzione delle armi in questione ma il problema dal punto di vista legale e penale è che si trovavano in possesso del padre che, invece, era stato inibito dall’uso di armi da fuoco. Peraltro Vincenzo Iaquinta non aveva denunciato nessuno spostamento delle pistole, come invece la legge imporrebbe. E così finisce nei guai anche lui. Che cosa succederà ora?
Vincenzo Iaquinta dovrà per legge rispondere di detenzione abusiva di armi e munizioni in concorso con il padre finito in manette nei giorni scorsi. E così anche il nome dell’ex azzurro finisce nell’indagine della Dda di Bologna denominata «Aemilia». Le indagini hanno già portato all’arresto, oltre che del padre Giuseppe, di altri 117 persone. Si tratta quindi di un’attività di ’ndrangheta molto estesa in Emilia. Per il momento comunque le responsabilità del giocatore si fermano a questo anche se di certo questi guai non lo mettono in buona luce e non rendono onore a quella che è stata la sua carriera calcistica. Le indagini peraltro non sono affatto concluse e anzi in queste ore sono in corso nuove perquisizioni. Il calciatore finito nello scandalo al momento non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali o commenti.