Giovani imprenditori che fanno imprese: tour nell’officina meccanica navale
Prima puntata della nostra rubrica dedicata ai giovani imprenditori. Sogni, incertezze, speranze, risate, ostacoli. Abbiamo intervistato Styven Marsella titolare della salentina NavalServiceMarsella
In tempi decisamente difficili come quelli attuali non è facile trovare giovani che decidono di mettersi in gioco con la loro creatività, la voglia di fare e la forza di volontà. Giovani semplicemente allergici al quieto vivere che provano a sfidare la crisi economica perché, come sempre troppo poco si ricorda, la crisi può essere soprattutto una occasione. Giovani così non solo esistono ma sono anche tanti. In tutta Italia, da nord a sud con la stessa voglia di mettersi in campo. Eppure il giovane imprenditore è una categoria che solo poche volte trova spazio sui grandi media. E’ la dura legge di una informazione malsana e quasi fine a se stessa. Si parla del disagio dei giovani, di giovani bamboccioni, di giovani senza una meta, di giovani che in migliaia di presentano ai concorsi per i quattro posti pubblici e non si parla quasi mai di giovani imprenditori che creano, fanno, costruiscono. Ad essi, con l’intervista di oggi, vogliamo dare il giusto spazio.
Siamo con Styven Marsella, appena 24 anni e titolare della NavalServiceMarsella. Allora Styven ci racconti la tua giornata di oggi?
Si, salve a tutti come prima cosa un ringraziamento alla redazione e soprattutto ad Enzo Lecci per l’impegno e l’amore che ci mette nel suo lavoro. Tornando a noi, la giornata di oggi è stata piena di emozioni e di orgoglio, finalmente dopo 4 mesi di lungo lavoro è arrivato il momento di consegnare un catamarano da 25 metri chiamato Pelicano al suo proprietario.
Mi alzo la mattina presto, saranno state le 7.00, faccio la solita colazione (bicchierone di caffè) per affrontare la giornata col cuore in gola. Finalmente esco di casa per recarmi a Santa Maria di Leuca dove si trova l’imbarcazione ormeggiata e attendere l’arrivo dei proprietari. Detto tra parentesi arrivare a Leuca non un’impresa semplice visto che sono costretto a percorrere al ss 275 (un’ora per 30 chilometri). Tornando a noi, giunto a destinazione ho svolto le ultime verifiche per non lasciare nulla al caso. Finalmente è poi arrivato il proprietario, un cittadino francese che, dopo aver controllato il lavoro svolto, si è complimentato con il sottoscritto meravigliandosi dei lavori e della professionalità che ha trovato. Dopo aver pranzato con il cliente, ho provveduto alla sistemazione dell’imbarcazione che avrebbe dovuto affrontare un lungo viaggio attraverso la Tunisia e il Marocco per poi arrivare in Francia. E’ così arrivato il grande momento dei saluti e del brindisi per il viaggio. Il catamarano, a cui la mia azienda ha dedicato tante attenzioni, salpa il mare aperto. Rimango fermo sul molo un po’ dispiaciuto avendo dato anima e cuore e avendo passato domeniche e feste a lavorare sull’imbarcazione per consegnarla il prima possibile al cliente. Penso che chi ami il suo lavoro, capisca quello che sto dicendo. La giornata di oggi è terminata e ora posso dedicarmi un po’ alla famiglia che è a casa che mi aspetta.
Quale è il tuo primo pensiero appena ti svegli la mattina?
Il mio pensiero va subito al lavoro che mio attende. Organizzare al meglio la giornata senza lasciare buchi e vuoti è il mio motto. Il tempo non è tanto e va organizzato al meglio.
Solo le grandi passioni possono portare, al giorno d’oggi, un ragazzo di 24 anni a mettersi alla prova come imprenditore. Cosa sognavi di fare da piccolo?
Il mio sogno da piccolo è stato sempre quello di lavorare nel mondo della meccanica. Ero un bambino molto curioso, amavo e amo imparare sempre cose nuove: le navi sono state sempre la mia passione! Oggi seguo la mia passione.
Ogni azienda si deve relazionare con la realtà circostante. Quali sono le maggiori difficoltà che un ragazzo come te, e una azienda come la tua, incontrano oggi?
Al mondo d’oggi, per un ragazzo come me, la difficoltà maggiore è quella di riuscire a sfatare l’errato mito secondo cui se non hai una certa età allora ben poco puoi fare. E’ questo un messaggio diffuso soprattutto da una concorrenza molto sleale che cerca di limitare i danni della crisi buttando fango addosso ai più giovani per paura di perdere clientela. Io invece la penso molto diversamente. Per il sottoscritto possono lavorare tutti dal più bravo a quello meno. Alla fine sarà il cliente a scegliere e di certo se uno non è competente non farà molta strada. Regola del mercato.
Quante volte e perché sorridi sul lavoro ogni giorno? E quante volte ti arrabbi?
Sorrido ogni giorno fin dal momento in cui mi alzo anche perché so che ho un’azienda da portare avanti e tanti clienti da tenere contenti. Sono poi le soddisfazioni del lavoro che svolgi a portarti la felicità, penso che quando un lavoro lo si svolge con il cuore si sia sempre felici. Al contrario, mi arrabbio quando per qualsiasi permesso mi vengono chieste mille documenti oltre al fatto che con le leggi vigenti per raggiungere un obiettivo ci vuole molto tempo e sacrifici. Alla fine, io come tanti imprenditori, chiediamo solo di lavorare in pace.
Il giorno che lo Styven imprenditore non dimenticherà mai…
Beh, il giorno che non dimenticherò mai risale a un paio di mesi fa, era affondato uno yacht di 20 metri nel porto di Otranto e fui incaricato di organizzare tutto il piano tecnico, con il coinvolgimento di altre ditte di supporto, per il recupero dell’imbarcazione. Constatare a fine serata di aver compiuto un’operazione cosi complicata, di aver organizzato tutto al meglio e soprattutto ammirare lo yacht finalmente sul molo è stata la gioia più grande che avessi mai vissuto dopo la nascita di mia figlia.