Costa Concordia: iniziate le operazioni di rimozione
Sono iniziate le operazioni di rimozione della nave da Crociera Costa Concordia. Assenza di un piano B in caso di fallito spostamento
Dopo esser stato rinviato a qualche ora lo spostamento della nave da crociera Costa Concordia, hanno avuto iniziato le operazioni di rimozione del relitto che dovrà essere, in primis, sollevato e rimesso in asse. Il tutto sarà possibile grazie a un sistema complesso di leve, ovvero, macchine idrauliche e galleggianti. Il capo della protezione civile Franco Gabrielli, aveva già preannunciato nel corso di una conferenza stampa che non si sarebbe trattata di un’impresa semplice, anzi. Salvo imprevisti e complicazioni, la rimozione della nave da crociera dovrà essere completata nella primavera del 2014.
Una squadra di circa 500 esperti aveva lavorato nell’ultimo anno alla messa in sicurezza del relitto. Nonostante tutto non è certo al 100% che l’operazione vada a buon fine. Nick Sloane, un ingegnere con trent’anni di esperienza, il quale si trova a capo del progetto di rimozione della Costa Concordia per la società appaltatrice Titan salvage ha riferito, infatti, che: “Le dimensioni della nave e la sua collocazione ne fanno l’operazione più impegnativa a cui abbia mai partecipato”.
La brutta notizia sta nel fatto che nel caso l’operazione dovesse fallire non è previsto un piano b, spiega l’Associated Press. Secondo Franco Gabrielli pare che le possibilità che ci siano dei problemi durante le operazioni di messa in asse della nave sono molto lontane. Talora qualcosa non dovesse andare come ci si aspettava, non esistono delle alternative, ovvero non esiste un piano B. Il relitto potrebbe, così, rimanere ancora a lungo davanti al porto dell’isola toscana.
Rahul Khanna, ex capitano di petroliere e portarinfuse, consulente marittimo per le assicurazioni Allianz, ha espresso il suo parere in merito, al giornale Reuters: “Penso che sia l’operazione di rimozione di un relitto più costosa della storia. Non ci resta che Incrociare le dita e speriamo che vada tutto per il meglio. Non voglio affatto pensare alle conseguenze finanziare alle quali si potrebbe andar incontro in caso di fallimento dell’operazione”. Il costo dell’operazione, stimato sui 600 milioni di euro, infatti, è già maggiore del valore della nave e, nonostante ciò, potrebbe ancora aumentare.