La storia di Piera, malata terminale: va in Svizzera per morire
La storia di Piera: sceglie di morire con suicidio assistito in Svizzera. Il toccante video in cui spiega la sua decisione
Va in Svizzera per morire. È la storia di Piera Franchini, una donna di 76 anni. Piera era uno dei membri di Rifondazione Comunista a Venezia. La donna, malata terminale, ha scelto l’eutanasia, lasciando Mestre e recandosi in Svizzera. Per lei era l’unico modo di morire senza soffrire. In un video, prima di morire, racconta: «Ora il mio fegato è impazzito, finché non diventerò nera, color acciaio, poi ci saranno i dolori». In attesa della fine spiega che: «i medici danno da bere una bibita e poi ci si addormenta e basta». Piera morirà in un sonno leggero e dolce, nel modo meno doloroso possibile. Una decisione che ha potuto prendere e realizzare solo in Svizzera. Piera era già morta quando, qualche mese prima di spegnersi, il suo medico le aveva detto che non c’era più niente da fare. Da allora ha deciso di essere lei stessa l’artefice del suo destino e di mettere un punto alla sua vita, evitando le sofferenze che sarebbero sopraggiunte con l’avanzare della malattia.
“Perché devo soffrire fino alla morte? Chi può arrogarsi il diritto di fare questo, se non io?” Parole che toccano nel profondo il cuore di tutti, ma che riaprono la questione tanto discussa sul tema dell’eutanasia. L’Associazione Luca Coscioni ripropone un filmato che racconta gli ultimi momenti di Piera, malata terminale. La proiezione del video ha lo scopo di riaprire la campagna Eutanasia legale. È prevista, infatti, una raccolta di firme nella giornata di sabato 4 maggio: giornata di mobilitazione nazionale per la raccolta di firme sulla proposta di legge.
Altri casi come quelli di Piera riguardano Lucio Magri, fondatore del giornale Manifesto. Anche Piero D’amico, procuratore di Catanzaro, ha scelto il suicidio assistito, lasciando l’Italia per la Svizzera per entrare in una clinica e morire. Recente, invece, la notizia di un’altra persona che, lo scorso 25 aprile, ha scelto l’eutanasia: Daniela Cesarini, 66 anni, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi.
ho letto e visto il video di Piera,in questo momento non so neanche io cosa dire perchè da un lato capisco e comprendo la sua situazione ma non so se io,nei suoi panni,avrei preso questa difficilissima decisione.non nascondo la grande tristezza che mi ha procurato la visione di questo video ma ora come ora non so cosa dire.
Io ho visto soffrire mia mamma fino alla fine quando è mancata. Avessi avuto la possibilità dell’eutanasia avrei preferito che vederla soffrire così per il tumore.
Ammiro la Signora Piera,,io per sette mesi ho dato tutta la mia forza e coraggio a mio marito, lui sapeva del suo male, e` sapere fa` piu` male, adesso sono sola, se mi succedera`- vorrei seguire la Signora Piera. Riposa in pace.