Scritte choc contro Cecile Kyenge: il ministro deve tornare in Africa
Frasi razziste contro il neo ministro Cecile Kyenge sul muro di un liceo a Padova
«L’Italia non è meticcia, Kyenge rimpatriata subito». Una scritta apparsa la scorsa notte sul muro del liceo scientifico Cornaro di Padova, fatta con lo spray. Una scritta senza alcuna firma né simboli. La vicenda ha scaturito polemiche ponendo lo sguardo sulle tensioni già sorte in seguito alla nomina di Cecile Kyenge Kashetu, neo Ministro di origine congolese per la cooperazione internazionale e per l’integrazione, designata nel governo di Enrico Letta. Sorgono i primi dilemmi al riguardo. Ci si chiede se, in merito alla vicenda, ci troviamo di fronte a forme di razzismo o, semplicemente, a una ragazzata. È certo che chiunque sia autore di quella scritta, abbia fatto riferimento alle parole rilasciate dal neo Ministro, dal momento che pochi giorni dopo la sua nomina aveva definito la società italiana come “meticcia”. Riaffiorano così le tensioni xenofobe che erano andate scemando in Veneto.
Nel web sorgono polemiche, diversi gli insulti nei confronti della parlamentare congolese, alcuni molto pesanti e offensivi come “scimmia congolese”, riportato sul sito “Il Duce.net” e “Ricordiamoci faccetta nera”. Tali insulti hanno suscitato lo sgomento di Josefa Idem, neo Ministro per le pari opportunità e Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati che ha dichiarato: «sono indegni gli insulti che hanno preso di mira il neo Ministro Cecile Kyenge Kashetu. Dopo averla vista giurare al Quirinale ho avvertito un senso di soddisfazione nel vedere che l’Italia sta facendo qualche passo in avanti non solo nei confronti dei nuovi italiani ma per tutti noi». La polizia postale si è attivata nel fare rimuovere i siti offensivi. Purtroppo ad alimentare le discussioni ha contribuito anche un fatto di cronaca , avvenuto martedì, che ha come protagonisti due ghanesi, colpevoli di aver violentato una ragazza tedesca. Il presidente dalla Regione Veneto Luca Zaia ha così lanciato un messaggio provocatorio diretto a Celice Kyenge: «Venga a Vicenza a rendere visita alla vittima di violenza sessuale, con il coraggio di ribadire che non ci può essere integrazione senza legalità».