Mirandola: è il primo Natale dopo il terremoto, sognando una casa vera
Il Natale nelle roulotte e nei campeggi: è quello degli sfollati di Mirandola.
Si aspetta il Natale per stare con i propri cari, a casa. Per mangiare, giocare a tombola, chiacchierare davanti al camino. Ma per gli sfollati del terremoto dell’Emilia Romagna, questo Natale sarà tutto diverso. Sono cambiati profondamente e sognano di ritornare al più presto in una casa vera. Sarà un Natale molto diverso dagli altri e non bastano le lucette colorate per far sparire i problemi. Loro stessi hanno spiegato che (tra le innumerevoli difficoltà) «L’allacciamento alla corrente elettrica non va bene, servono più colonnine. E i bagni sono pochi». Natale è alle porte, ma loro rimarranno lì, nell’area di sosta adiacente al cimitero di Mirandola. Non hanno ancora deciso cosa faranno: c’è chi rimarrà nella roulotte, a mangiare qualcosa insieme e scaldarsi facendo chiacchiere. Dobbiamo pensare anche a loro, questo Natale. A loro che da quel maledetto 20 maggio scorso sono senza una casa, nelle tende o nei camper, a cercare di andare avanti.
Daniele Mantovani ha spiegato: «In questi mesi siamo diventati ragionieri. Abbiamo capito che dobbiamo muoverci in modo autonomo, se vogliamo ottenere qualcosa». Il campeggio coatto ha messo in luce la sua vena tecnica: segue il percorso dei fili elettrici, mostra le colonnine della corrente, veri e propri alberi di Natale, con un tripudio di prese attaccate. «Ne servono di più: se la corrente salta, salta anche la stufa». I problemi ci sono e, per il momento restano. Ma gli emiliani, come sempre, non si perdono d’animo e riescono a superare anche le difficoltà più gravi, con il sorriso. Non si angosciano, sanno che è stato un anno maledetto, il 2012, ma sono fiduciosi nell’anno che verrà. Pensano al Natale sì, ma non si angosciano: quello che sarà sarà. Noi, da parte nostra, non possiamo far altro che far sentire loro tutta la nostra vicinanza.