Attualità Italiana

Renata Polverini fa shopping in auto blu: l’indignazione dei romani

La governatrice dimissionaria della Regione Lazio va a fare shopping contro mano, su auto blu. Ecco la denuncia di una motociclista.

Torniamo a parlare di Renata Polverini ormai da tempo al centro delle cronache a causa del Laziogate, e quindi degli scandali alla Regione Lazio. Renata Polverini muove un nuovo passo falso nei confronti del popolo romano e ora l’indignazione (non solo dei cittadini della capitale ma di tutto il mondo del web) è ai massimi livelli. Perché? Perché l’ex presidente della regione Lazio (più che ex dovremmo dire “dimissionaria” è stata vista in auto blu, nel centro di Roma, impegnata a fare shopping. Così si è difesa la Polverini: ”Era la mia auto di scorta non un’auto blu e deve garantire la mia sicurezza tutto il giorno ma considerate le ultime notizie ne chiedo la sospensione”. La Polverini ha avuto  la “sfortuna”, se così possiamo dire, di essere notata da una motociclista mentre l’auto blu su cui viaggiava andava contromano, per comprare un paio di scarpe.Ecco la denuncia della motociclista, che sta facendo indignare tutto il web:  “Ore 19 circa. Via del Corso direzione piazza Venezia. Io in Vespa in coda nel traffico. Improvvisamente una macchina-shuttle vetri neri sfreccia a sinistra. Per abbreviare i tempi fa tutta via del Corso contro mano agevolata dal benestare di vigili vari. Incuriosita la seguo e vedo che il vigile birillo di piazza Venezia blocca il traffico da tutte le direzioni per assicurare il passaggio al macchinone. Mi accanisco. Sarà il Papa? Il macchinone incalza. Direzione via del teatro Marcello, a quell’ora – come da copione – tutti in diligente colonna fino alla Bocca della Verità. Ma Matrix se ne frega e via contromano anche qui. All’incrocio i vigili ossequiano! Allora è la Madonna. La seguo. Dove finisce la storia? Di fronte ad un negozio di scarpe. Chi scende? La Polverini, la quale alle 19.20 corredata di scorta e amichetta bionda, scende dal macchinone per ingresso trionfante da Boccanera a Testaccio. L’urgenza stavolta erano un paio di scarpe”.

 



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