Attualità Italiana

Schettino scherza con le giornaliste: “Volete un inchino?”

Francesco Schettino scherza con la giornalista riguardo l'inchino che fece affondare la Concordia.

Nonostante Schettino rischia di essere condannato per omicidio plurimo colposo non smette di scherzare con i giornalisti. E infatti, oggi, durante l’udienza che riguarda proprio quella tragedia della Costa Concordia, naufragata al largo dell’isola del Giglio la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, è tornato a parlare con i giornalisti, concedendosi qualche battuta che – permetteteci di dirlo – è stata proprio di pessimo gusto. Infatti il comandante della nave si è messo a scherzare con una giornalista de La Vita in Diretta: le ha domandato, ridendo, «Baciamano o inchino?», facendo esplicito riferimento alla tragedia della Concordia, naufragata proprio a causa di un inchino davanti all’isola del Giglio. Un inchino non previsto, ma effettuato lo stesso, che ha portato al naufragio della nave e alla morte di 30 persone, oltre ai due dispersi e ai 110 feriti.In questi giorni Schettino, all’incidente probatorio, è arrivato spavaldo come se fosse la star del momento. Quasi come se non si preoccupasse del fatto che – almeno per l’opinione pubblica – è lui il colpevole della morte dei naufraghi della Concordia. Nel corso dell’udienza di ieri il comandante della nave ha incontrato anche qualche sopravvissuto. Angelika, una naufraga, ha raccontato: “All’inizio ero molto arrabbiata con lui ma oggi che l’ho visto di persona ho in parte cambiato opinione”. Secondo la donna sopravvissuta all’incidente della Concordia, Schettino “ha dimostrato di avere un lato umano e mi è sembrato più simpatico, mentre prima mi sembrava molto più scostante e antipatico”.

Secondo il procuratore di Grosseto, Versuvio, non è stato Schettino a salvare la Concordia con la manovra, ma solo il destino. O meglio, “la mano di Dio”: «È stata la mano del buon Dio a fare avvicinare la Costa Concordia al Giglio dopo l’urto contro gli scogli, altro che una manovra fatta dal comandante Schettino. Se non c’era quel vento di quella sera – ha detto Verusio – la nave si sarebbe capovolta e affondata in un minuto. Non aveva propulsione e i timoni erano bloccati, l’ha salvata solo l’abbrivio». Anche secondo la perizia «è pacifico che la Costa Concordia dopo l’impatto ha perso qualsiasi capacità di manovra e di essere governata».

 



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