Attualità Italiana

Manifestazione a Milano per le dimissioni di Formigoni

Fiumi di gente sotto il grattacielo della Regione per chiedere le dimissioni di Formigoni. Ecco le ultime notizie.

Un mare di gente a Milano, in piazza, sotto il nuovo grattacelo della Regione, per gridare: ‘Formigoni dimettiti’. Ieri sera a Milano c’erano tanti i politici ed amministratori locali sotto il palco, ad ascoltare i leader dei partiti del centrosinistra chiedere le elezioni subito. Tra i presenti alla manifestazione di protesta contro il Pirellone c’erano gli assessori comunali Maria Grazia Guida, Stefano Boeri, Pierfrancesco Majorino e il segretario della camera del lavoro, Onorio Rosati. E in piazza c’era anche Roberto Vecchioni con la moglie Daria Colombo. Anche Vecchioni è diventato un simbolo di questo movimento da quando, nel maggio di un anno fa, cantò per il candidato Pisapia in piazza Duomo. E ieri sera Vecchioni è tornato a gridare tra tutti i ragazzi “così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendoci il pensiero”, come recita il testo della sua canzone.Nell’apertura della manifestazione una ragazza di 24 anni ha spiegato il perché il Pd ha deciso di manifestare sotto la regione ed è stato letto anche un un messaggio inviato dal sindaco di Milano, che tre giorni fa aveva detto: “Basta, é arrivato il momento di una ribellione civica. Nel suo messaggio Pisapia – assente per impegni assunti precedentemente – dice: “Milano e la Lombardia si dovevano ribellare ad un potere ormai morente di cui vediamo ogni giorno gli effetti devastanti, il fatto che si ipotizzi concretamente che la criminalità organizzata sia riuscita ad entrare in profondità nella vita di una istituzione pubblica importante come la Regione non può che suscitare sgomento e preoccupazione”. Il messaggio del sindaco continua: “Grandi sono le responsabilità di chi, governando questa Regione, ha permesso che ciò potesse accadere”, riferendosi chiaramente a Formigoni. Mentre la piazza gridava “dimissioni, fuori la mafia dalla Regione”, il messaggio continuava: “La buona politica, la politica sobria e responsabile, è diventata oggi indispensabile perché non vincano qualunquismo e sfiducia. Si tratta di una sfida che tocca tutti, anche noi, ma sono certo che la sapremo vincere”.



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