Attualità Italiana

Incidente, auto finisce in un canale: salvi grazie a un misterioso eroe

Un clandestino salva una famiglia nell'acqua gelida dopo l'incidente e scappa via per paura di essere espulso dall'Italia.

In Abruzzo è successo qualcosa di molto strano. Una famiglia ha fatto un drammatico incidente in auto, un incidente che sarebbe potuto costare la vita ai passeggeri della vettura, visto che il mezzo è finito in un canale, se non fosse per un misterioso salvataggio. Un uomo, probabilmente un extracomunitario, ha visto l’incidente scioccante e non ci ha pensato un attimo a prestare soccorso alle persone cadute in acqua. E così si è tuffato, ha tirato fuori la famiglia dal canale ed è sparito, senza nemmeno aspettare l’arrivo dell’ambulanza. Probabilmente si trattava di un clandestino che, per paura di essere espulso dall’Italia, ha preferito scappare via, aiutando prima quelle persone in difficoltà. Un grande gesto d’onore e coraggio di cui tutti dovrebbero parlare, e che, si spera, contribuisca a far sparire la xenofobia, la paura del diverso. Ecco le ultime notizie sulla storia accaduta in Abruzzo.

L’uomo ha visto l’incidente, verificatosi sabato sera lungo la provinciale 20 fra Avezzano e San Benedetto dei Marsi, e ha visto l’auto finire in un canale. Ma non ci ha pensato due volte a gettarsi nell’acqua fredda e prestare aiuto a quella famiglia: in macchina erano in tre, un padre, una madre e un figlio. Se oggi sono vivi è grazie al loro misterioso soccorritore che si è allontanato facendo perdere le proprie tracce prima dell’arrivo dell’ambulanza, probabilmente perché clandestino. Stando alle testimonianze di alcuni passanti, dopo aver assistito all’incidente, l’immigrato non ci ha pensato neanche un istante: si è tolto i vestiti e si è lanciato nell’acqua gelida, riuscendo a estrarre dall’abitacolo gli occupanti feriti. I tre sono stati accompagnati all’ospedale di Avezzano. L’uomo, il più grave, si trova ricoverato in prognosi riservata. Una storia di altruismo d’altri tempi, che fa sempre bene ricordare, anche quando – troppo spesso – si parla male dei clandestini o della gente che viene in cerca di fortuna nel nostro Paese.




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