Attualità Italiana

Bimbo conteso a Padova, parlano i compagni di scuola

I compagni di scuola dicono che sta bene: il bimbo ha solo bisogno di pace e tranquillità. Ecco le ultime notizie.

Torniamo a parlare del caso che ha sconvolto l’Italia intera, partito da un video, andato in onda mercoledì scorso nella puntata di Chi ‘ha Visto: nel video si vedeva un bambino di soli 10 anni portato via da scuola con la forza dagli agenti della polizia in borghese. Il bambino, con una tuta celeste, cerca in tutti i modi di liberarsi dalla polizia, chiedendo aiuto alla zia, che riprendeva con il telefonino, e dicendo anche di non riuscire a respirare. Il motivo del “prelevamento” da scuola del piccolo è un procedimento di affidamento in via esclusiva al padre. Noi abbiamo sottolineato mille volte che, purtroppo, di casi come questi, di genitori separati che si contendono un bambino, in Italia ce ne sono tantissimi e che non spetta a noi fare i giudici della situazione, e dire se ha la ragione la mamma o il papà. Quello che a noi, così come alla maggior parte dei nostri lettori, ha dato fastidio, è stato il modo con cui il bambino è stato preso e trascinato fuori dalla scuola.E ci ha dato fastidio anche il modo di rispondere dell’agente in borghese donna, alla zia del bimbo: “Non sono tenuta a dirle niente, io sono un’ispettore di polizia e lei non è nessuno”. È tutto documentato nel video.

L’hanno lasciato, da solo, nella classe, mentre tutti i suoi compagni erano già usciti al suono della campanella. Il bimbo appena ha visto i poliziotti ha cercato con tutte le sue forze di aggrapparsi al banco, così gli agenti di polizia l’hanno preso di peso e l’hanno portato via. Alcuni giornalisti sono tornati davanti a quella scuola, in provincia di Padova. Dai cancelli hanno potuto parlare con alcuni compagni di scuola del piccolo, che stavano giocando a pallone nel cortile. «Il nostro amico sta bene, è dentro. Perchè siete qui?» Ha chiesto un bambino, dicendo che il suo compagno di scuola sta bene. Dopo di che è intervenuta l’operatrice dell’onlus che ha in carico il piccolo, dicendo: «Spero che venga lasciato in pace perchè merita di vivere una vita normale e non credo proprio che tutta questa attenzione sul suo conto gli faccia bene. Posso dire che sta bene, e spero che questo basti a spegnere i riflettori su questo caso». Anche noi non possiamo che essere d’accordo con questa richiesta avanzata dall’operatrice Onlus.

 



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