Processo Scazzi, il silenzio tagliente della facoltà di non rispondere
Nuova udienza del Processo dedicato all'omicidio della piccola Sarah Scazzi: Sabrina Misseri e Cosima Serrano si avvalgono della facoltà di non rispondere
Il silenzio a volte fa molto più male di mille parole. Ieri al processo per la morte della piccola Sarah Scazzi le mancate dichiarazioni degli imputati hanno scritto un’altra brutta pagina di questa storia. Non c’è nulla di più grave dell’omicidio ma e bugie e poi ancora il silenzio continuano a fare in modo che la voglia di conoscere la verità sia sempre più grande. Si avvale della facoltà di non rispondere il fioraio di Avetrana, Giovanni Buccolieri; un testimone chiave in questo processo: prima dice di aver visto Cosima e Sabrina insieme a Sarah il pomeriggio del 26 agosto 2010 e poi ritira tutto dicendo che si è trattato solo di un sogno. Ieri non ha risposto alle domande dei giudici ma non è stato l’unico.
Il silenzio diventa tagliente quando a non parlare sono le protagoniste di questa storia, quando anche Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e Sabrina Misseri, decidono di avvalersi della facoltà di non rispondere. Hanno finito le parole? Tra un mese saranno passati due anni da un maledetto giorno che tutti gli italiani ricordano con dolore. La scomparsa di una ragazzina bionda, la piccola Sarah, accusata proprio da quelli che potrebbero essere i suoi aguzzini di essere un pò particolare; di cercare una nuova vita su Facebook. E mentre loro giocavano alla famiglia perfetta il suo corpo senza vita giaceva in un pozzo buoi. E ora si avvalgono della facoltà di non rispondere dopo aver riempito i salotti di tutte le trasmissioni televisive, aver rilasciato interviste in esclusiva e aver inventato tante storie. Hanno finito la fantasia?