La Concordia come il Titanic
Naufraga la Costa Concordia: tragedia nella notte. I passeggeri: pensavano di rivivere l'affondamento del Titanic.
La tragedia della Concordia, ha rievocato in molti, la tragedia del Titanic, fortunatamente con effetti minori di quella del transatlantico britannico che si inabissò portando con sé centinaia di vite. Il Concordia ha avuto la fortuna, se la si può dichiarare tale, di scontrarsi con uno scoglio, nei pressi dell’isola Giglio. In queste frenetiche ore di lavoro della polizia, della questura, della stessa azienda, si sta cercando di comprendere le dinamiche che hanno portato la nave a scontrarsi e ad inabissarsi in mare. Le numerose testimonianze che stanno emergendo in queste ore, contraddittorie e dissimili, rendono ancor più difficile la ricostruzione della vicenda. Il comandante della nave è ascoltato in queste ore, in questura, dove sta chiarendo le sue scelte e la posizione della nave, secondo una rotta, che a detta dello stesso, è battuta da tutte le navi da crociera che passano lungo la costa del Giglio.
Secondo alcuni passeggeri nessuno dell’equipaggio sarebbe stato in grado di aiutare o gestire la situazione, consigliandoli o inviandoli verso zone di raccolta o smistamento per le scialuppe di salvataggio. Nessuno, inoltre, avrebbe avvertito immediatamente dello scontro con lo scoglio, reputando il problema ad una mancanza di corrente elettrica. Qualcuno ha anche invitato i passeggeri a fare ritorno nelle proprie cabine. Questi, invece, molto spaventati, anche dagli sguardi del personale di bordo, sono rimasti in allerta e pronti ad agire. C’è chi racconta di aver rotto da soli i vetri per poter prendere i giubbotti salvagente, chi si è diretto da solo verso le scialuppe di salvataggio, chi è tornato da solo in cabina a prendere solo il necessario.
Problemi si sono anche riscontrati con la messa in acqua delle scialuppe, anche perché la nave ha cominciato a inclinarsi su un lato, mentre, secondo ciò che avrebbe indicato il capitano, questa veniva avvicinata ancor di più alla costa per permettere un più veloce salvataggio.
Di sicuro si sa che appena scattato l’allarme, molte navi che transitavano in quella zona sono state dirette verso il luogo della sciagura, con il compito di portare immediato soccorso ai naufraghi, lo stesso vale per le operazioni di soccorso messe in atto anche dai cittadini dell’isola che si sono attivati, dando anche ospitalità a chi è riuscito a raggiungere la costa, offrendo la propria casa. I superstiti, fra cui anche molti parrucchieri che dovevano partecipare a un reality show, sono stati riportati sulla terra ferma e contati. All’appello, però, mancano ancora una settantina di persone che per ora non si dichiarano dispersi perché in molti si sono attivati da soli non solo per il salvataggio, ma anche per il trasporto sulla terraferma, utilizzando elicotteri. Restano invece non identificati i tre morti, di cui nessuno ha fatto richiesta e la cui identificazione risulta difficile a causa della mancanza di documenti. Molti dei superstiti, infatti, non hanno con loro alcun tipo di documento, avendo lasciato nelle cabine tutto il loro bagaglio e non essendosi arrischiati ad andare a prenderlo. Continuano comunque le ricerche delle persone non risultate ancora all’appello.
Per adesso si continua a tenere sotto controllo la nave, ad evitare che ci siano fuoriuscite di carburante da parte dei serbatoi pieni, mentre si controllano anche i due squarci che delimitano le due fiancate della nave. Secondo una prima ipotesi, la nave si è curvata sul primo squarcio, mentre il secondo, avvenuto mentre questa si dirigeva verso la costa, è ben visibile sulla fiancata che emerge dall’acqua.
Teresa Corrado