Paolo Villaggio chiede scusa ai sardi ma non basta
La battuta più che infelice di Paolo Villaggio sui sardi e i loro gusti sessuali sta scatenando una vera tempesta
Tutto è iniziato con la battutaccia di Paolo Villaggio durante la trasmissione di Rai 3 “Brontolo”, ovvero che se in Sardegna si fanno pochi figli “è perché i pastori preferiscono avere relazioni con le pecore”. Una frase di certo di cattivo gusto che con facile previsione ha avuto come effetto lo scatenarsi dell’ira da parte dei sardi contro l’attore genovese. Paolo Villaggio, che al momento sembrerebbe più Fantozzi, si difende sottolineando che quella era solo una vecchia battuta e non di certo il suo reale pensiero. Fa sapere che è dispiaciuto di quanto detto e che per punizione sarebbe pronto ad andare in traghetto a Olbia, vestirsi da francescano o da Gesù Cristo con le spine in testa e girare tutta la Sardegna a piedi e fermarsi ogni 500 metri per chiedere scusa per la battutaccia.
Nella tempesta sono finiti anche il conduttore del programma, Oliviero Beha, e l’altra ospite della puntata, la parlamentare del Pdl Alessandra Mussolini. A loro viene rivolta l’accusa di non avere ripreso subito Paolo Villaggio per la frase offensiva e di cattivo gusto.
Dal web sono partite subito le prime critiche al famoso comico, di seguito anche il presidente della Regione e i partiti politici della Sardegna hanno preteso le scuse.
Villaggio sarà in teatro proprio a Cagliari il 20 febbraio e c’è chi promette il boicottaggio. Lui ha replicato: “vorrà dire che farò harakiri in pubblico”.
Il governatore Ugo Cappellacci ha sentenziato: “Il servizio pubblico, pagato dai cittadini, non può essere ridotto a veicolo di stupidità, volgarità e ignoranza -aggiungendo – non preoccupano tanto gli sproloqui e le lacune culturali di chi evidentemente ha esaurito il proprio repertorio, quanto il fatto che questi possano trovare spazio in una trasmissione della televisione di Stato”.
Intanto i pastori sardi hanno dato mandato all’avvocato Anna Maria Busia per querelare Villaggio.