Vincenzo Schiavone è morto, era un esponente del clan dei Casalesi
Dopo tre anni di latitanza Vincenzo Schiavone era stato arrestato lo scorso aprile. Nella notte di ieri è morto nella sua abitazione di San Cipriano dove stata scontando il periodo di reclusione agli arresti domiciliari. Da una settimana infatti le sue condizioni di salute si erano molto aggravate tanto da portare alla decisione di concedere […]
Dopo tre anni di latitanza Vincenzo Schiavone era stato arrestato lo scorso aprile. Nella notte di ieri è morto nella sua abitazione di San Cipriano dove stata scontando il periodo di reclusione agli arresti domiciliari. Da una settimana infatti le sue condizioni di salute si erano molto aggravate tanto da portare alla decisione di concedere gli arresti domiciliari. Vincenzo Schiavone era un esponente del clan dei Casalesi, il cassiere, lavorava quindi per il famoso “Sandokan” Francesco Schiavone. L’uomo aveva 37 anni ed era conosciuto con il soprannome di copertone. Era uno dei 100 latitanti più pericolosi seconda una stima del ministero e, quando lo scorso 25 aprile fu arrestato, si trovava in una clinica insieme ad altri pazienti che ignoravano la sua vera identità.
Il suo ruolo all’interno del clan dei Casalesi era quello di “cassiere” riscuoteva quindi ma aveva anche un importante compito per quanto riguarda gli appalti. Inoltre distribuiva gli stipendi agli affiliati e gestiva lui la cassa. Nel 2008 stava per essere arrestato in una operazione in cui finirono in manette un centinaio di persone ma riuscì a scappare.
Il soprannome copertone nasce dal fatto che aveva un’abitudine piuttosto macabra: bruciava i cadaveri delle sue vittime insieme a degli pneumatici.
I funerali di Vincenzo Schiavone si terranno nel pomeriggio alle 17 nella chiesta Santo Spirito di piazza Villa a Casal di Principe. Il questore di Caserta Guido Longo potrebbe disporre un servizio di sicurezza durante il corteo funebre.