Attualità Italiana

Codacons si scaglia contro il Miur: no alle classi pollaio

Finalmente il Condacos ha “vinto” la battaglia processuale contro il Miur, sulla questione delle classi “pallaio”, ovvero quelle classi che soprattutto in relazione alle nuove direttive del Ministero dell’ Istruzione, avevano visto un aumento sostanziale degli alunni, parlando di cifre che superano i 25 alunni a classe. Alcuni esponenti del Codacons avrebbero iniziato tempo fà […]

Finalmente il Condacos ha “vinto” la battaglia processuale contro il Miur, sulla questione delle classi “pallaio”, ovvero quelle classi che soprattutto in relazione alle nuove direttive del Ministero dell’ Istruzione, avevano visto un aumento sostanziale degli alunni, parlando di cifre che superano i 25 alunni a classe.

Alcuni esponenti del Codacons avrebbero iniziato tempo fà una battaglia legale contro il Miur, richiedendo una riorganzzazione delle classi, al fine di eliminare il fenomeno “pollaio” nelle classi. Dopo il successo della prima sentenza, gli avvocati difensori del Miur avevano fatto ricorso presso il Tar del Lazio, che puntalmente lo scorso gennaio, ne aveva bocciato la richiesta. In aggiunta, la sentenza del Tar aveva emanato una direttiva secondo cui il Ministero dell’ Istruzione entro due mesi avrebbe dovuto redigere un piano generale di edilizia scolastica. A questo il Ministero dell’ Istruzione pare che avrebbe fatto ricorso presso il Consiglio di Stato, che ad oggi avrebbe “rispedito al mittente” la richiesta.

Difatti secondo i giudici della VI sezione del Consiglio di Stato, il ricorso effettuato dall’ Ministero dell’ Istruzione sarebbe stato rifiutato,dichiarando ufficialmente  in questo modo, il “via libera” al primo class action contro la Pubblica Amministrazione, insoltre secondo la sentenza, pare che la denuncia svolta dal Codacons avrebbe tutte le caratteristiche per una sua piena ammissibilità.

Questa sentenza la dice lunga sulle condizioni in cui troppo spesso riversano le scuole italiane, i tagli della Gelmini si sono fatti sentire e per quanto se ne possa dire, una classe con un numero di alunni “over 25”, di certo non è un bell’ esempio di “buone prassi” dal punto di vista scolastico.

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