Attualità Italiana

Sciopero generale 6 maggio 2011: è caos nei trasporti

Lo sciopero generale proclamato per domani 6 maggio 2011 è stato indetto per chiedere un cambiamento della politica economica del governo. A prendere parte alla manifestazione saranno tutti i comparti uniti contro una crisi che non sembra dare tregua, continuando a sottrarre risorse al lavoro. Braccia incrociate, dunque, per i metalmeccanici e i lavoratori del […]

Lo sciopero generale proclamato per domani 6 maggio 2011 è stato indetto per chiedere un cambiamento della politica economica del governo. A prendere parte alla manifestazione saranno tutti i comparti uniti contro una crisi che non sembra dare tregua, continuando a sottrarre risorse al lavoro.
Braccia incrociate, dunque, per i metalmeccanici e i lavoratori del settore edile per 4 ore, impiegati di Poste, Telecomunicazioni e banche si fermeranno per l’intera giornata.
In sciopero anche i lavoratori della Rai, cultura e mondo dello spettacolo.

I disagi maggiori, come sempre si prevedono arrivare dal trasporto pubblico, il cui blocco promette di dare seri problemi a pendolari e viaggiatori del fine settimana.

Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto, lo sciopero sull’intera rete è previsto dalle 14 alle 18, l’azienda mette a disposizione on-line il programma di circolazione dei treni.

Vediamo, invece, nel dettaglio come si articolerà lo sciopero dei trasporti locali nelle principali città italiane.

A Roma: Il personale Atac che aderirà alla protesta indetta da Filt Cgil Roma incrocerà le braccia dalle 8.30 alle 13.30, invece, dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio saranno a rischio le linee periferiche gestite da Roma Tpl.

A Milano: lo stop è dalle 18 alle 22

A Napoli: dalle 9.30 alle 13.30
A Torino: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
A Firenze: dalle 17.30 alle 21.30
A Venezia: dalle 10 alle 13
A Genova: dalle 9.30 alle 17
A Bologna: dalle 19,30 a fine turno
A Bari: dalle 20 a fine turno
A Cagliari: 10 alle 14
A Palermo: dalle 9.30 alle 13.30.

Altro punto delicato è la scuola e il pubblico impiego che chiedono il rinnovo dei contratti e anche loro si fermeranno nella giornata di domani, come il commercio e il turismo che al tavolo delle trattative hanno siglato accordi con Cisl e Uil ma non con la Cgil.
Negli ospedali saranno garantiti solo i servizi essenziali e decine di manifestazioni si terranno in tutte le principali piazze italiane.

Giusy Cerminara

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