Attualità Italiana

Nicole Minetti memoriale: prende distanze da Fede e Mora

Nicole Minetti e il suo memoriale: prende le distanze da Emilio Fede e Lele Mora. Continuano i colpi di scena, gli ammonimenti, le rivendicazioni e si continua a fare lo scarica barile tra i rimandati a giudizio sull’inchiesta del Rubygates. L’ultima è di oggi. L’ex igienista mentale di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti, ha depositato in […]

Nicole Minetti e il suo memoriale: prende le distanze da Emilio Fede e Lele Mora.

Continuano i colpi di scena, gli ammonimenti, le rivendicazioni e si continua a fare lo scarica barile tra i rimandati a giudizio sull’inchiesta del Rubygates. L’ultima è di oggi. L’ex igienista mentale di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti, ha depositato in procura un memoriale difensivo, avvallata dal suo avvocato Daria Pesce, che la difende in questo frangente.

L’assessore Minetti, nel suo memoriale, ha sottolineato la sua estraneità con la minorenne Ruby, dichiarando che non è stata lei ad accompagnare la ragazza ad Arcore, la residenza del premier Berlusconi, luogo dei presunti festini del Presidente del Consiglio. Nelle pagine consegnate alla procura, la Minetti, oltre a sottolineare la sua estraneità alla vicenda, sottolinea anche che non accusa né Lele Mora e nemmeno Emilio Fede.

Nicole Minetti è accusata di induzione e sfruttamento della prostituzione rivolta a 32 ragazze maggiorenni, ma tra cui spicca la minorenne Ruby che continua a far parlare di sé per i suoi interventi a feste e premiazioni. I reati per i quali il Consigliere regionale del Pdl Minetti è accusata, vengono contestati anche a Mora e al direttore del Tg di Rete 4, Emilio Fede. Quest’ultimo, dopo aver letto un sunto del memoriale, ha dichiarato che sicuramente la Minetti e il suo avvocato, non hanno evidenziato, nelle loro pagine, l’esigenza di essere visitate entrambe da uno psichiatra.

Parole forti, quelle utilizzate dal direttore del Tg4, ma che dimostrano quanto questo caso pesi non solo sulla moralità personale delle persone coinvolte, quanto sulla politica del paese. Il processo, affidato ai pm di Milano, mette in crisi l’intera maggioranza, che ne esce scalfita in tutte le sue parti.

Teresa Corrado

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