Emergenza immigrazione: clandestini rimpatriati, profughi divisi
Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha parlato ieri al Tg5 della situazione degli immigrati a Lampedusa. Il Ministro ha dichiarato che i clandestini saranno rimpatriati mentre i profughi di guerra provenienti da Somalia, Eritrea e Libia saranno trasferiti in tutte le regioni d’Italia all’interno delle quali dovranno essere individuati dei punti di accoglienza. I […]
Il Ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha parlato ieri al Tg5 della situazione degli immigrati a Lampedusa. Il Ministro ha dichiarato che i clandestini saranno rimpatriati mentre i profughi di guerra provenienti da Somalia, Eritrea e Libia saranno trasferiti in tutte le regioni d’Italia all’interno delle quali dovranno essere individuati dei punti di accoglienza. I clandestini saranno rimpatriati nel pieno rispetto delle direttive europee.
A Lampedusa, assediata da 6.200 immigrati, oggi sarà il giorno del premier Berlusconi. Assieme al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il premier darà il via all’operazione svuotamento. Forte di una notizia avuta a tarda sera da Tunisi: venti barconi, carichi di mille immigrati, diretti in Italia, sono stati fermati ieri dalla polizia tunisina. Per la prima volta, dopo due mesi di sbarchi ininterrotti, per Lampedusa, potrebbe essere la tregua. Una svolta, giunta al termine di una giornata incandescente, segnata dal rimprovero del Quirinale («situazione inaccettabile» ), dall’appello della Cei alla solidarietà verso i migranti. E arroventata dalle parole del leader leghista, Umberto Bossi sui tunisini: «Fora da i ball» (Fuori dalle p…). In un vertice, convocato in serata a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha preso in mano la questione, usando toni diversi da quelli usati dal ministro leghista Bossi, mediando tra le posizioni dei leghisti, favorevoli ai respingimenti, e quelle degli ex An, più inclini a un piano organico.
“Sono poveri cristi, la loro è una fuga da un mondo senza libertà, democrazia e benessere. È proprio ciò che vanno cercando da noi”. Silvio Berlusconi durante il vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli si è espresso con queste parole, parlando dell’emergenza profughi. Il premier ha chiesto ai ministri il massimo impegno di fronte a quella che ha definito una “emergenza umanitaria” spiegando di voler andare di persona per dare un segno di massima attenzione e illustrare le molte misure e gli interventi compensativi ipotizzati nel vertice di questa sera per l’isola che comunque verrà sgomberata dagli immigrati. Per il presidente del Consiglio quello che è stato un “disagio può trasformarsi per gli abitanti di Lampedusa in una grande opportunità”.
Trattative con Tunisi, secondo il quotidiano, Il Corriere della Sera, “è possibile che almeno una nave faccia rotta verso Tunisi, ma soltanto se arriverà il via libera dalle autorità locali”. In quel caso, si parla di un “rimpatrio di mille tunisini già entro domenica”.
Individuate le misure «compensative» da destinare a Lampedusa, per un «piano di rilancio» fatto di infrastrutture, cultura, ambiente e turismo.
Giusy Cerminara
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