Unità d’Italia, festa 150 anni: la Lega diserta
Duro sfogo del segretario del PD Pierluigi Bersani: “sull’unità d’Italia non si scherza”. Gli altri festeggiano e la Lega diserta. C’era una volta la destra, c’erano i suoi valori, primo tra tutti la patria. C’è oggi il centro-destra, con i suoi valori e un alleato che diserta i festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. […]
Duro sfogo del segretario del PD Pierluigi Bersani: “sull’unità d’Italia non si scherza”. Gli altri festeggiano e la Lega diserta.
C’era una volta la destra, c’erano i suoi valori, primo tra tutti la patria. C’è oggi il centro-destra, con i suoi valori e un alleato che diserta i festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Sembra uno scherzo ma è la realtà. Nessun comunicato ufficiale da parte del Carroccio, ma l’assenza di tutti i suoi esponenti alla ricorrenza odierna fa sorgere più di un dubbio. Domani l’aula del parlamento, nella quale si terrà la cerimonia solenne, rischia di essere semivuota, dato che i parlamentari della lega nord probabilmente non presiederanno alla seduta.
“Lasciatemi in pace”, è il commento del ministro dell’interno Roberto Maroni alla domanda dei giornalisti fuori Montecitorio che gli chiedevano se domani sarà presente in aula. Risposta differente da quella data dallo stesso ministro durante il question-time alla camera. Infatti alla stessa domanda posta dai deputati Maroni ha ammiccato un: “Certamente”.
Il Pdl da parte sua cerca di raffreddare gli animi tramite le parole di Berlusconi, che suonano quasi come un richiamo all’ordine: “E’ necessario un rigoroso rispetto dell’unità dello Stato nazionale. Senza la memoria del nostro passato, della nostra storia, della nostra cultura, senza la memoria delle vicende storiche che hanno portato all’unità d’Italia – ha affermato il premier in un messaggio pubblicato sul sito del governo – saremmo tutti più deboli, poveri e soli di fronte al futuro”.
Il PD và all’attacco: “se disertassero sarebbe una vergogna”, dice il segretario Bersani. E tutta l’opposizione giudica il comportamento dei leghisti come ‘volgare’, tanto da chiederne le dimissioni.
Aldilà di ciò che accadrà domani, c’è da dire che, dal 1° gennaio 1948 ogni uomo che ha seduto sui banchi del parlamento ha giurato sulla Costituzione Italiana e non credere in questo documento vuol dire giurare il falso.
Fabio Sciulli