Regioni, dopo il Giappone bocciano il nucleare
Sarà la fobia da nucleare scattata dopo la tragedia del Giappone, ma arriva un secco “no” a nuovi impianti in Italia anche dalle Regioni, anche se con qualche eccezione. A tirarsi indietro anche quei governatori che fino all’anno scorso, quando il governo ha avviato il piano per individuare i siti adatti ad ospitare centrali nucleari, […]
Sarà la fobia da nucleare scattata dopo la tragedia del Giappone, ma arriva un secco “no” a nuovi impianti in Italia anche dalle Regioni, anche se con qualche eccezione. A tirarsi indietro anche quei governatori che fino all’anno scorso, quando il governo ha avviato il piano per individuare i siti adatti ad ospitare centrali nucleari, erano favorevoli. Secondo le indicazioni del governo il primo impianto dovrebbe vedere l’inizio dei lavori entro il 2013, ma senza il consenso degli enti locali il progetto non può vedere la luce. Favorevoli erano, fino a qualche tempo fa, solo Lombardia, Piemonte, Campania e Veneto, ma la scoperta della non assoluta sicurezza degli impianti nucleari ha fatto recedere qualcuno dalle posizioni pro nucleare.
Per tirarsene fuori tutti chiamano in causa caratteristiche morfologiche non corrispondenti ai criteri richiesti per l’istallazione di una centrale nucleare. Luca Zaia, governatore del Veneto chiarisce che “fin quando ci sarò io è e sarà sempre no all’ipotesi di ospitare una centrale”. Più cauta invece la Lombardia, “bisogna notare anche che le centrali del Giappone sono obsolete. Senza dimenticare che il Giappone è terra altissimamente sismica” e a chi fa notare a Formigoni che anche l’Italia è a rischio sismico, risponde che lo è “migliaia di volte meno del Giappone”. Il pericolo comunque c’è, vedi L’Aquila, e infatti Stefano Caldoro, governatore della Campania ricorda che proprio l’altro ieri nel beneventano c’è stata una scossa di terremoto, anche se lieve. “Le condizioni morfologiche della Campania non lo consentono, decideranno gli esperti, ma non mi risulta che il governo pensi a una centrale da noi” concluse il Presidente della Campania. Anche Cota dal Piemonte parla di caratteristiche assenti, anche se precisa che sarebbe ipocrita dire no a prescindere viste le centrali francesi a due passi.
Nettamente contrari tutti gli altri, ieri come oggi, anzi “dobbiamo imparare dalla tragedia giapponese” dice il governatore pugliese Vendola. Bocciano l’idea anche i presidenti di regione del centrodestra, Renata Polverini, Raffaele Lombardo, Ugo Cappellacci.
Giuseppe Procida
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