Sciopero magistrati: riforme epocali? Risposte epocali

L’annunciata “riforma epocale” del Governo mette in fibrillazione tutta la magistratura. Ridimensionamento del Csm,  l’autonomia della polizia giudiziaria, un nuovo potere per la difesa nei processi, sono soluzioni definite “devastanti” dai magistrati. Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, parla di sciopero, che la categoria sarebbe pronta a indire qualora venissero attuare le presunte riforme, riprendendo […]

L’annunciata “riforma epocale” del Governo mette in fibrillazione tutta la magistratura. Ridimensionamento del Csm,  l’autonomia della polizia giudiziaria, un nuovo potere per la difesa nei processi, sono soluzioni definite “devastanti” dai magistrati. Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, parla di sciopero, che la categoria sarebbe pronta a indire qualora venissero attuare le presunte riforme, riprendendo uno slogan molto in uso ultimamente, “se non ora quando?”. “ Se si annunciano riforme epocali, servono risposte altrettanto epocali” dice Spataro.

Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, parla non già di riforma, ma di “controriforma”, che punterebbe ad accorciare non i tempi della giustizia, ma delle prescrizioni.

L’annuncio di un disegno di legge costituzionale, dunque, mette in allerta i togati, che chiedono al Anm una reazione immediata. “non l’ennesimo, per quanto ottimo e condivisibile, comunicato stampa” dice Spataro “ ma una risposta epocale a una riforma epocale”.

Il testo del ddl non è ancora ufficiale, se ne discuterà giovedì nel Consiglio dei Ministri, ma dalle anticipazioni si può già capire la portata della riforma che intende riscrivere tutto il capitolo della Costituzione riguardo la magistratura. “ Se dovesse passare la devastazione della giustizia che si legge sui giornali” afferma il magistrato di Trani, Francesco Messina, “non saranno pochi coloro che penseranno di lasciare la magistratura”. Anche Marco Imperato, magistrato di Bologna, invita l’Associazione nazionale magistrati ad agire in fretta, lui che aveva già proposto di sbarcare su Facebook per aprirsi alla gente e respingere gli attacchi di una parte della politica.

L’associazione dei magistrati opta però per la calma poiché una riforma costituzionale richiede almeno due anni. Non sarebbe pensabile scendere in piazza ad ogni passaggio parlamentare. Da più parti, però, arriva la richiesta di una reazione chiara e decisa, per affermare la volontà della magistratura di difendere la Costituzione e fermare chi vuole punire i giudici.

Giuseppe Procida

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