“Se non ora, quando?”: le donne riempiono le piazze italiane
Un grande successo: questo è stato “Se non ora, quando?”, la manifestazione organizzata per “difendere la dignità delle donne”. Tutto è partito dal caso Ruby, anche se gli organizzatori hanno più volte precisato che la loro iniziativa non ha carattere moraleggiante. Si vuole, piuttosto, puntare l’accento sul fatto che troppe donne sfruttino il loro corpo […]
Un grande successo: questo è stato “Se non ora, quando?”, la manifestazione organizzata per “difendere la dignità delle donne”. Tutto è partito dal caso Ruby, anche se gli organizzatori hanno più volte precisato che la loro iniziativa non ha carattere moraleggiante. Si vuole, piuttosto, puntare l’accento sul fatto che troppe donne sfruttino il loro corpo per fare carriera e troppi uomini sfruttino il loro potere per fare selezione in base a criteri puramente estetico-amicali. Altro che meritocrazia…
Le piazze italiane (da Milano a Napoli, da Torino a Bologna), ma non solo, si sono riempite. Erano di più le donne, ma anche gli uomini c’erano. A dare l’avvio alla manifestazione, a Roma, l’attrice Isabella Ragonese: “Sono una bambina, non ho fatto il femminismo, sono una precaria, sono una madre, sono una commessa, un’impiegata e oggi mi dimetto da tutto. Oggi 13 febbraio scendo in piazza”.
Sul palco è salita anche Giulia Bongiorno, già avvocato di Andreotti, esponente di Futuro e Libertà per l’Italia: “Non sono qui per criticare i festini hard, ma per farlo quando diventano sistema di selezione della classe dirigente – ha detto la parlamentare -. Chi tace in questa situazione può diventare complice. Questa non è una piazza di moralisti, come ha detto qualcuno nei giorni scorsi, questo è un modo per sminuire la vostra presenza qui. Si ha paura di voi”.