Mamma tenta il suicidio: la sua bambina era morta in un altro incidente
A luglio la sua piccola di 4 mesi era morta in un incidente stradale: a guidare era la giovane madre che non ha retto al peso del senso di colpa e ha tentato il suicidio
Ancora risvolti tragici nella storia della famiglia di Piazzola sul Brenta coinvolta nell’incidente stradale in cui quest’estate morì la figlia di appena 4 mesi. La madre, che in quel terribile incidente era al volante della Fiat Brava precipitata nel canale, ha tentato il suicidio. A trovare il corpo della donna sul letto lunedì mattina è stato il marito: il polso sinistro era coperto da un asciugamano. Quando l’uomo è entrato in camera da letto la moglie gli ha confessato di non poter più andare avanti con un peso tanto grave sulla coscienza. In quel momento il marito ha notato il polso e la scatola di tranquillanti.
La vita di una giovane coppia stravolta il 29 luglio scorso: questa giovane madre ha perso il controllo della vettura finendo in un canale dopo un volo di quattro metri. L’elicottero dei soccorsi aveva portato d’urgenza madre e figlia in ospedale ma per la neonata non c’era stato nulla da fare. Non solo: la magistratura aprì un fascicolo contro la madre con l’accusa di omicidio colposo. Le condizioni della giovane madre, rumena ma in Italia da molti anni, erano apparse da subito gravi ma la donna ce l’ha fatta e si è ripresa, ma solo fisicamente. Ma il dolore e il senso di colpa è stato più forte e l’ha portata a compiere questo gesto disperato lunedì mattina. Il marito è rientrato a casa intorno mezzogiorno. Una disperazione che merita rispettoso silenzio ma al tempo stesso questa vicenda di dolore senza fine deve essere uno spunto di riflessione su molti temi attuali, primi tra tutti la sicurezza al volante quando si trasportano in macchina bambini ma anche l’importanza dell’assistenza psicologica alle madri che perdono prematuramente i loro figli. A fare giustizia alla piccola ci penserà la magistratura: questa donna ora non ha bisogno di condanne ma di aiuto.
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