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Lecce, aggredito arbitro 17enne: lo avrei ammazzato, dice il Presidente del Cavallino

Durante una partita di seconda categoria, a Lecce, è stato aggredito l'arbitro 17enne. "Fosse stato tra le mie mani, lo avrei ammazzato", ha dichiarato il Presidente del Cavallino

Un arbitro 17enne è stato aggredito durante una partita di seconda categoria, a Lecce. L’episodio è avvenuto durante la gara tra Atletico Cavallino e Cutrofiano. Il Presidente della squadra di casa ha affermato che se fosse stato lui l’aggressore lo avrebbe ammazzato. Queste le frasi shock di un uomo che dovrebbe dare il buon esempio, invece, con le sue dichiarazioni, incita alla violenza. Un comportamento antisportivo, oltretutto ai danni di un minorenne. L’arbitro è stato aggredito mentre dirigeva una partita tra due squadre di seconda categoria.

Il presidente dell’Atletico Cavallino ha dichiarato che ha ricevuto soltanto un paio di schiaffi, ma ne avrebbe meritati molti di più. Lui lo avrebbe ammazzato. Queste le parole rilasciate da Rosario Fina a un sito sportivo di Lecce. Forse la sua era una dichiarazione rilasciata in tono goliardico, ma è senza dubbio intollerabile. Secondo il Presidente del Cavallino, l’arbitro 17enne ha sbagliato e meritava di essere punito. “Se fosse capitato fra le mie mani, lo avrei ammazzato”, questa la frase shock.

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Intanto, si prospetta una lunga pena per il Presidente. Ancora un episodio di violenza nel mondo del calcio. Ciò che stupisce è che avvengono in ogni categoria. Questo perché, essendo lo sport nazionale, spesso si esasperano gli animi (e la colpa è anche dei media). In Italia, manca la cultura sia della vittoria che della sconfitta. Come spesso accade, dobbiamo prendere esempio dall’estero o da altri sport in cui spesso dopo la gara ci si confronta amichevolmente. Si attende il referto dell’arbitro 17enne.

Immagine di repertorio



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