Udine, esplode altoforno: sei operai feriti
Un altoforno è esploso presso gli stabilimenti della Nunki Steel di San Giorgio di Nogaro: sei gli operai rimasti feriti, due sono gravemente ustionati
Un grave incidente sul lavoro si è verificato a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine. Un altoforno è esploso durante un’operazione delicata di fusione, presso gli stabilimenti della Nunki Steel. E’ accaduto ieri sera intorno alle ore 22.30. L’esplosione è stata innescata dalla rottura accidentale di una tubazione del circuito di raffreddamento: l’acqua nel tubo è fuoriuscita e, entrando a contatto diretto con l’acciaio incandescente dell’impianto, ha appunto causato la reazione esplosiva e i conseguenti danni alle persone. Nell’impatto infatti sono rimasti feriti sei operai della ditta che erano addetti all’operazione di fusione non riuscita.
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Due di loro in particolare hanno riportato ustioni più gravi su tutto il corpo. Sul posto dell’incidente sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Cervignano e gli addetti del 118 che hanno prestato i primi utili soccorsi alle vittime. Poi il trasporto in ospedale. La notizia dell’incidente sul lavoro sta circolando sulla stampa a livello nazionale e sta suscitando uno strascico di reazioni di rabbia per l’ennesimo incidente sul posto di lavoro. Come spesso accade in questi casi ci si chiede se, magari con maggiori controlli e precauzioni, questo episodio poteva essere evitato. Le ustioni dei sei operai coinvolti sono solo una drammatica casualità o ci sono delle responsabilità da approfondire nella dinamica dei fatti? Va detto che purtroppo quello della fusione a livello industriale è un settore molto delicato dal punto di vista della sicurezza che infatti richiede operai specializzati. Il rischio di incidenti quindi non può essere evitato del tutto e purtroppo i casi di cronaca ci insegnano che non sono particolarmente rari neppure applicando tutte le regole di sicurezza richieste. Si attendono ovviamente aggiornamenti sulle condizioni di salute dei sei operai coinvolti nell’esplosione e soprattutto delle due vittime più gravi.
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