Roma, chiude lo storico bar Pompi: il Re dei tiramisù venduto ai cinesi
Chiude a Roma lo storico bar Pompi: il Re dei tiramisù sarà venduto ai cinesi
Chiude a piazza Re di Roma lo storico bar Pompi. Il regno dei tiramisù venderà tutto ai cinesi e sarà sostituito da un bazar o da un ristorante orientale. Ha suscitato molte polemiche la chiusura di uno dei ritrovi della movida notturna di Roma. A San Giovanni in molti erano soliti consumare dolci da Pompi, ma anche gelati vari. Era soprattutto rinomato per il tiramisù. Un cartello nel locale di piazza Re di Roma è stato affisso da parte dei gestori. Hanno spiegato di essere stati costretti a vendere ai cinesi a causa del periodo di recessione economica e accusano il Municipio. Sui social si sono scatenati i commenti contrari alla chiusura di Pompi e anche dalla politica – soprattutto dai partiti di Destra – è stato unanime il coro che inneggia alla vergogna.
Addio a Pompi dunque. Quello che i romani riconoscono come il Re del Tiramisù, vende ai cinesi. La situazione di crisi va avanti da tempo e si è acuita dopo l’introduzione dei guard rail provvisori al centro della strada. 60 i dipendenti che saranno costretti a perdere il lavoro dopo che la struttura era presente a Roma, a piazza Re di Roma, da 54 anni. Il proprietario accusa il Municipio, reo di non aver agevolato la viabilità nella zona. Le perdite sono state di circa 4000 euro al giorno.
La ricetta del tiramisù – LEGGI QUI
A chiudere è stato il punto storico, ma recentemente ne è stato aperto un altro ai castelli romani, precisamente sul corso di Albano Laziale. Inoltre, Pompi aprirà un nuovo bar all’Eur, dopo quello sorto anche a Ponte Milvio e Albano. Qualcuno ha anche accusato di razzismo il proprietario: ha infisso un cartello che spiega con irriverenza la chiusura del locale e i nuovi punti vendita cinesi che apriranno lì. Sarà ancora possibile consumare il tiramisù di Pompi, ma il punto storico di piazza Re di Roma chiuderà.