Il caso di Pasqualino scomparso da Marcianise: trovate delle ossa vicino casa
Dopo 24 anni dalla sua scomparsa sono state ritrovate ossa e brandelli di abiti del piccolo Pasqualino: siamo in uno scavo ispettivo della zona di Marcianise, dove il piccolo viveva con la sua famiglia
Svolta a Marcianise (Caserta) nelle indagini che 24 anni fa avevano cercato di fare luce sul mistero di Pasqualino Porfidia, ai tempi un bambino di otto anni, scomparso misteriosamente il 7 maggio del 1990. In un cortile della zona (tra via Tevere e la linea ferroviaria) ieri pomeriggio sono stati rinvenuti brandelli di vestiti e ossa. Ora i reperti saranno analizzati. Gli investigatori comunque hanno palesato segnali di ottimismo in questo senso.
Se la corrispondenza del dna fosse confermata ovviamente questo ritrovamento comporterebbe la riapertura del caso. Tutta l’area è ovviamente sotto sicurezza al momento: i carabinieri della compagnia di Marcainise, capitanati da Nunzio Carbone, sono accorsi sul posto così come il pm Di Vico della procura di Santa Maria Capua Vetere. La pista più battuta si conferma quindi quella della pedofilia. Stamattina pare sia stato fatto arrivare sul posto da Roma anche un cane molecolare, esemplare di pastore tedesco appartenente alla Polizia di Stato e addestrato per fiutare le molecole e quindi anche resti umani. Verosimilmente infatti, se quelle sono le ossa di Pasqualino, nella stessa area sono sotterrati altri resti umani.
CHI L’HA VISTO SI OCCUPA DEL CASO DI PASQUALINO
Dopo 24 anni su richiesta della famiglia di Pasqualino per voce del legale Salvatore Gionti il caso era stato riaperto lo scorso 7 marzo e seguito dal procuratore Corrado Lembo. Il nuovo elemento era rappresentato da una lettera scritta da un 30enne di Milano prima di togliersi la vita in cui si raccontavano gli abusi subito da bambino a Marcianise. Il giovane che si è suicidato viveva a pochi metri dalla casa di Pasqualino. Chi abusava di lui è l’assassino di Pasqualino? Le indagini sono ripartite da quella tragica mattina: Pasqualino giocava nel quartiere di San Giuliano dove viveva: le scuole erano chiuse per elezioni. E proprio durante uno degli scavi di ispezione sono stati ritrovati questi resti.
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