Milano, genitori danno nome neutro alla bambina e giudice deve stabilirne uno adeguato
I genitori danno un nome neuto alla loro bambina, nata a Milano. Ciò non consente di capire subito il suo genere e quindi toccherà al giudice stabilirne uno adeguato
A Milano, i genitori danno un nome neutro alla bambina e il giudice deve stabilirne uno adeguato. La piccola ha sette mesi e i genitori le hanno imposto il nome ebraico Lior, che in italiano significa “Mia luce”. Un tributo alla tradizione religiosa di famiglia, che tuttavia non ha trovato il beneplacito del funzionario dell’anagrafe del comune di Milano di turno. Quest’ultimo, infatti, ha detto di no. Per l’impiegato, il nome Lior non consente di capire se si tratta di una femmina o un maschio. E per questo toccherà al giudice stabilirne uno adeguato. I genitori non ci stanno e sono disposti ad arrivare in Cassazione. Hanno ricevuto prima un avvertimento verbale. Sono rimasti (giustamente) del loro parere e così è partito il processo. I due sono stati convocati dal giudice tutelare e hanno continuato a difendere la propria scelta. In Israele, Lior è un nome femminile. Vista l’assonanza con Laura, il giudice gli ha consigliato di modificarlo. Il loro difensore, Shammah, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Abbiamo prodotto anche un parere della comunità ebraica milanese, in cui è certificato come in Israele sia ampiamente riconosciuto Lior come nome diffuso esclusivamente tra le donne“. L’avvocato difensore si dice sicuro delle proprie ragioni e presto il giudice emetterà il verdetto definitivo. Insomma, una storia decisamente strana quella che arriva da Milano. I genitori, per legge, decidono il nome del proprio figlio. La scelta anche se non piace a un funzionario dovrà piacere alla loro bambina, ma a quanto pare le cose si sono complicate più del dovuto.
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