Roma, soffoca con un cuscino il figlio disabile e spara alla moglie
Orrore a Roma: un uomo soffoca prima il figlio disabile e poi spara alla moglie; infine, si costituisce
A Roma, un uomo soffoca con un cuscino il figlio disabile e poi spara alla moglie; poi, si costituisce. Un gesto che non trova spiegazioni razionali: l’uomo si è giustificato affermando che voleva porre fine a una situazione di sofferenza. Solitamente, casi del genere terminano con il suicidio “liberatorio”, ma evidentemente l’omicida non ha trovato il coraggio o ha preferito soltanto costituirsi. Soffoca il figlio disabile e poi spara alla moglie; infine, chiama la polizia per costituirsi. Il doppio omicidio è avvenuto in un appartamento di via Maria Pezze Pascolato, zona Trionfale, a Roma. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, un pensionato di 76 anni, ha prima soffocato nel letto con un cuscino il figlio disabile, di 36 anni, e poi ha ucciso la moglie di 64 anni, con un colpo di pistola alla testa. Il tutto è avvenuto nella notte. Dopo il duplice omicidio l’uomo ha chiamato il 113 e si è costituito. Le sue dichiarazioni seguite alla vicenda sono ora al vaglio degli investigatori. La moglie dell’uomo soffriva di una forte depressione e prendeva dei farmaci. Evidentemente, stanco di vedere soffrire i suoi parenti stretti, l’uomo ha scelto di porre fine a quelle che per lui erano sofferenze insopportabili. Così, soffoca prima con un cuscino il figlio disabile e poi spara alla moglie un colpo alla nuca. L’episodio è avvenuto nella notte a Roma e la spiegazione dell’uomo non giustifica un simile gesto. Gli inquirenti stanno verificando la dinamica dell’episodio e stanno cercando di verificare se la pistola con la quale è stato consumato il secondo delitto fosse detenuta legalmente.