Condannato Scopelliti: sei anni per il governatore della Calabria
Il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato alla reclusione di sei anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici: ecco le prime reazioni alla sentenza
Notizia pesante per la politica calabrese e non solo: Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio e attuale governatore della Calabria, è stato condannato a sei anni di reclusione. Prevista a suo carico anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre ad una provvisionale di 120 mila euro.
Una condanna senza dubbio pesante (anche più di quanto aveva chiesto il pm Sara Ombra che voleva 5 anni di reclusione e altrettanti di interdizione) giunta dopo otto ore di camera di consiglio nel Tribunale di Reggio Calabria. Scopelliti era imputato per abuso e falso. I fatti risalgono al mandato come primo cittadino reggino (dal 2008 al 2010) nell’ambito delle autoliquidazioni dell’ex dirigente dell’Ufficio finanza del Comune di Reggio Orsola Fallara (morto suicida nel 2010 dopo aver assunto acido muriatico). Da questa vicenda sono partite indagini che hanno portato in superficie una serie di irregolarità nei bilanci. Il disavanzo stimato dagli ispettori generali delle Finanze ammonta a circa 170 milioni di euro.
Con lui sono stati condannati, ma a pene inferiori, gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici (3 anni e mezzo ciascuno). La Giunta regionale ha parlato di una sentenza “ampiamente prevista”, non tanto per la palese colpevolezza quanto per l’atteggiamento “ostile e illegittimo del tribunale” puntando quindi il dito contro una condanna dalla “base politica” e per questo volutamente esemplare. E di certo la sentenza di condanna avrà ripercussioni sul piano politico: in base alla legge Severino si avvierà ora il procedimento di sospensione da Presidente della Regione di Scopelliti per 18 mesi.
Al momento della lettura del dispositivo Scopelliti non era in aula. Dopo la condanna l’unico dalla parte della difesa (che aveva provato a smentire il dolo intenzionale ravvisando responsabilità da parte dell’amministrazione precedente) a commentare è stato l’avvocato Labate. “Siamo ovviamente delusi – ha ammesso – dall’esito del processo. Aspettiamo le motivazioni della sentenza”.