Strisce blu: scoppia lo scontro tra Ministero dei Trasporti e Comuni
L'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) ha replicato alla recente comunicazione del Ministero dei trasporti sul regime sanzionatorio riguardante i casi di sosta illimitata a pagamento all'interno dei centri abitati
Guerra per le strisce blu tra il Ministero dei Trasporti e l’Anci. I comuni italiani ritengono che sia in contrasto con il dato normativo la recente comunicazione emanata dal governo circa il regime sanzionatorio riguardante i casi di sosta illimitata a pagamento all’interno dei centri abitati.
È scoppiato lo scontro tra il Governo, nella fattispecie il Ministero dei Trasporti e l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). In un lancio dell’agenzia di stampa Agi, si legge: “L’Anci, si legge in un comunicato, ritiene inesatto e difforme dal dato normativo la comunicazione veicolata dal Mit sul regime sanzionatorio applicabile in caso di sosta illimitata a pagamento dei veicoli nei centri abitati“.
Secondo l’Anci, l’articolo 7, comma 1 lettera f, del nuovo Codice della strada è chiaro così come il suo regime sanzionatorio: se la sosta avviene omettendo l’acquisto del ticket orario, deve necessariamente applicarsi la sanzione di cui all’articolo 7 comma 14 del Codice“.
L’interpretazione dell’Associazione dei comuni italiani continua così: “Se invece la sosta si protrae oltre l’orario per cui e’ stata pagata la tariffa dovuta, si applichera’ la disposizione sanzionatoria prevista dalla disciplina della sosta, anche in relazione a quanto disposto dal comma 132, dell’articolo 17 della legge 127/97, ovvero quella prevista dal regolamento comunale”. Secondo l’Anci, la comunicazione del ministero “pare muovere da un equivoco sull’assoggettamento al pagamento della sosta, evidentemente non ritenuto atto di regolamentazione come da Codice della strada e dunque non costituente presupposto per l’applicazione della sanzione. Cosi invece non è avendo il legislatore assegnato ai Comuni tale potesta’ regolamentare legandola al potere sanzionatorio di cui sopra”.