Attualità Italiana

Le Iene smascherano i finti autovelox (video)

Finti autovelox in tutta Italia. Le Iene smascherano i Velo Ok, involucri di plastica vuoti e completamente inutili pagati dai comuni 3.000 euro l'uno. In un paese del Lazio ce ne sono addirittura 30

Ieri sera Andrea Casciari delle Iene ci ha raccontato la triste storia dei finti autovelox, involucri di plastica quasi sempre vuoti costati ai comuni moltissimi soldi. Inutili e addirittura fuori legge. Gli Speed Check, alias Velo Ok, invadono diversi comuni. In quello di Orte, nel Lazio, ce ne sono addirittura 30.

Mantenere attivi tutti quegli autovelox costerebbe moltissimo, è vero, ma si da il caso che i comuni che ne fanno uso, abbiano speso 3.000 euro per ogni “esemplare”, un grosso contenitore di plastica verniciato di arancione, completamente vuoto, sul quale in certi case sono stati applicati adesivi raffiguranti telecamere. Andrea Casciari delle Iene ha contattato una ditta che fabbrica componenti analoghi ed ha ricevuto un preventivo di 177 euro per pezzo, quindici volte meno di quanto pagano i comuni per una singola istallazione.

La vera questione che ruota intorno agli Speed Check è però di tipo puramente normativo. Infatti, secondo quanto dice la legge, sembra proprio che la maggior parte dei Comuni italiani si serva di questi autovelox in maniera indebita. La normativa prevede che non possano essere installate postazioni di controllo della velocità completamente automatiche (proprio come i Velo Ok) all’interno del territorio considerato “centro abitato”, cosa che invece avviene regolarmente. Per aggirare la norma che vieta l’uso dei rilevatori di velocità sulle strade urbane, i comuni  vorrebbero contestare agli utenti della strada non l’eccesso di velocità, ma semplicemente la “velocità pericolosa”, una nuova infrazione prevista dalla riforma del Codice della Strada e punita in maniera meno rigida, accertabile con apparecchi automatici anche su strade prettamente cittadine. Ma non è tutto. Come Casciari ha fatto notare, il Minisero e il Codice della Strada affermano che l’unico impiego consentito è quello che prevede l’istallazione al loro interno di rilevatori di velocità di tipo appropriato in maniera frequente.

Il caso di Orte – Imbarazzante l’incontro con il sindaco del comune laziale. Nel paese di sole 9.000 anime sono presenti ben 30 Velo Ok per un costo complessivo di 86.212,93 euro. Gli autovelox (in molti casi solo disegnati), sono disposti in maniera casuale e alle volte inutile. Il sindaco “più previdente d’Italia” ha speso 15 volte il prezzo che avrebbe pagato un privato. Perché? “Il costo è complessivo della posa in opera (sopra un muretto, ndr) e dello studio di preparazione fatto dagli organi comunali” ha commentato il primo cittadino di Orte. “Questo è un finanziamento che noi abbiamo preso dalla Regione Lazio” afferma il sindaco Dino Primieri. Casciari lo incalza chiedendogli se fosse anche membro del Ministero delle Infrastrutture alla Regione. La risposta chiaramente è sì. Si scopre infine che Mauro Primieri, cugino del sindaco, è assessore alla viabilità…

Concludiamo con la domanda delle domande: per quale ragione quando li compra un privato i Velo Ok costano meno di 200 euro l’uno e quando invece li comprano i comuni con i soldi delle tasse dei cittadini costano 15 volte tanto?

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