Attualità Italiana

Giustizia, Bernardino Budroni condannato a pagare: è morto da due anni

La giustizia in Italia ha tempi lentissimi. Bernardino Budroni è stato condannato a pagare, ma è morto da due anni

Bernardino Budroni è stato condannato a pagare un’ammenda. Sembrerebbe una comune notizia se non fosse che l’uomo è morto da due anni. La giustizia italiana ha tempi lenti e la burocrazia non si ferma nemmeno davanti ai morti. A Bernardino Budroni, quarantenne che nel luglio 2011 voleva sfondare a picconate il portone dell’ex fidanzata ed è morto in seguito ucciso dal colpo di pistola sparato da un agente di polizia, è capitato ben due volte. L’ultima proprio nei giorni scorsi. Infatti, il tribunale di Tivoli ha disposto che l’uomo debba pagare un’ammenda di 150 euro per detenzione abusiva di una carabina a piombini. A ritirare l’avviso sono stati i famigliari di Budroni, che ovviamente sono rimasti scioccati. Bernardino era già stato processato e condannato un’altra volta dopo la morte. La prima sentenza è datata 2012. L’uomo era stato condannato davanti a una sezione del tribunale a due anni e quattro mesi di reclusione perché, nel 2010,  i carabinieri trovarono una balestra e il fucile a piombini nella sua casa. Le forze dell’ordine erano andate in casa dell’uomo dopo che Bernardino si era impossessato della borsetta della sua ex fidanzata – e quindi per recuperarla –, ed è stato condannato anche per quello. La sorella di Dino, come lo chiamavano in famiglia, Claudia Budroni, ha così espresso il suo parere su questa sorta di accanimento da parte della giustizia: “Si indaghi su chi viola la tomba di mio fratello strappando foto e ricordini: abbiamo presentato già sei denunce”. Insomma, anche da morto, un uomo è stato condannato a pagare. Deceduto da due anni, sembra non avere fine questa particolare vicenda giudiziaria.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.