Lombardia: spese pazze per 3,4 milioni. Renzo Bossi e Nicole Minetti verso il processo

La Procura di Milano ha finalmente chiuso l'inchiesta nei confronti di 55 ex consiglieri regionali lombardi, 9 ex assessori e un collaboratore accusati di peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle "spese pazze"

La Procura di Milano ha finalmente chiuso l’inchiesta nei confronti di 55 ex consiglieri regionali lombardi, 9 ex assessori e un collaboratore accusati di peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle “spese pazze” poi rimborsate dal Pirellone. Secondo l’accusa, i soldi pubblici spesi illecitamente ammontano a 3,4 milioni di euro.

L’avviso di chiusura indagine, prelude di fatto la richiesta di processo per i 64 indagati con l’accusa di peculato (solo in due casi si tratta di truffa aggravata ai danni dello Stato). Il documento è stato firmato dal Procuratore Aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D’Alesio ed è stato notificato dalla Guardia di Finanza di Milano. Escluso un consulente, tutte le altre 64 persone sono indagate solo ed esclusivamente in qualità di consiglieri regionali sia della maggioranza sia dell’opposizione nell’era Formigoni (sul quale torneremo tra poco). Per le spese effettuate, invece, in qualità di assessore, la Procura ha ritenuto di non contestare alcun reato. Da ciò la richiesta di archiviazione per 20 ex assessori di cui nove, però, sono rimasti nell’indagine per i rimborsi percepiti come consiglieri.

Renzo Bossi – Caramelle, patatine, focacce, spazzolini, I-pad: la “lista della spesa” del “Trota” ammonta a 15.757,21 euro. Bossi è uno degli ex consiglieri regionali lombardi ai quali oggi la Procura di Milano ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini. Nell’elenco del figlio dell’ex leader del Carroccio, spuntano anche pacchetti di sigarette, bibite varie e 1.740 euro spesi all’Apple Store il 20 settembre 2011.

Nicole Minetti – Tra gli indagati c’è anche l’ex pupillo di Silvio Berlusconi Nicole Minetti, a cui sono state contestate spese complessive per 19.651 euro. Nella lista troviamo oggettistica varia, diversi coperti, tra cui molti pasti in ristoranti giapponesi e, udite udite, l’acquisto del libro “Mignottocrazia”.  Un genio.

Altri – A Luca Gaffuri, ex capogruppo del Pd al Pirellone, è contestata l’appropriazione di 10.360 euro per cene, pranzi, un soggiorno a Sondrio e svariate bottiglie di vino. Agli ex consiglieri Pdl Giorgio Pozzi e Giorgio Puricelli sono imputate rispettivamente spese per 5.855 euro e 9.037 euro, all’ex pidiellino Gianluca Rinaldin (complimenti) per oltre 81.000 euro.

Capitolo Formigoni – All’allora governatore della Lombardia Roberto Formigoni, un “menù degustazione e vini per 14 coperti” è costato 2.529 euro, ovvero 180 a testa. Accadde “l’11 marzo del 2009” per appagare “la consulta degli architetti Bie”. Lo stesso giorno al Ristorante Riccione il conto è stato di 1.067 euro per “un incontro con due parlamentari, un capogruppo di FI, un consigliere della IV commissione e due esperti del mondo accademico per discutere sull’inquinamento atmosferico”. Queste, sono alcune delle “spese pazze” dell’Ufficio di Presidenza della Regione Lombardia effettuate tra il 2009 e il 2011, quando era ancora governatore Formigoni, contenute nella richiesta di archiviazione nei confronti di 20 ex assessori lombardi inoltrata dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta.

Attendiamo il processo, con la speranza che ogni centesimo speso ingiustamente venga restituito.



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