Attualità Italiana

Arrestato De Fanis: voleva uccidere la moglie

Luigi De Fanis di nuovo sotto accusa: gli inquirenti sostengono che l'uomo volesse uccidere la moglie

L’assessore alla cultura della regione Abruzzo, Luigi De Fanis, torna nuovamente nelle prime pagine dei giornali con un’accusa piuttosto pesante: a quanto pare, l’uomo aveva tutta l’intenzione di uccidere la moglie avvelenandola.

Non è la prima volta che Luigi De Fanis fa parlare di sé: qualche settimana fa l’esponente del Pdl era stato il protagonista della cronaca nazionale dopo che era stato pubblicato lo scoop su quel presunto contratto con la sua segretaria, che prevedeva di fare sesso con la donna quattro volte la settimana.

Ma non solo: l’uomo nei giorni scorsi è stato coinvolto all’interno dell’inchiesta che riguarda i rimborsi regionali: come molti suoi colleghi, infatti, anche Luigi De Fanis sembra aver approfittato della sua posizione di politico per ottenere indietro dei soldi spesi per questioni personali.

L’ultima inchiesta che coinvolge De Fanis, tuttavia, è ancora più grave delle precedenti; le indagini sono partite in seguito al trasferimento per competenza alla procura di Lanciano del fascicolo dove all’interno era riportata una dichiarazione della segretaria Lucia Zingarello che avrebbe detto: De Fanis mi ha detto che voleva avvelenare la moglie”.

Gli inquirenti hanno parlato per ben due volte con la moglie di Luigi De Fanis per verificare se potesse essere veritiera questa nuova ipotesi di reato, ma lei lo ha difeso e ha parlato di accuse insensate.

Nel frattempo, però, gli avvocati difensori del politico non sembrano assolutamente preoccupati di questa nuova inchiesta, anzi. I suoi legali parlano invece di una tendenza che l’uomo avesse di esagerare e di scherzare, anche se alle volte può risultare pesante. La tesi dello scherzo è stata la stessa utilizzata per giustificare il contratto di lavoro con la segretaria Lucia Zingarello e delle prestazioni sessuali che la donna era tenuta a fare quattro volte a settimana, in cambio di 36.000 euro.

Le indagini da parte degli inquirenti procedono a passo spedito per verificare se la tesi della segretaria sia attendibile.



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