La Fiat diventa un’impresa globale: acquisito il 100% di Chrysler
la Fiat diventa un'impresa globale affermano gli Elkann. Ora che ha acquisito il 100% della Chrysler si aprono nuovi spiragli per l'occupazione
La Fiat acquisisce il 100% della Chrysler e diventa un’impresa globale. Sergio Marchionne annuncia ai media l’intesa con Veba per l’acquisizione del 41,5% rimanente per arrivare a ottenere l’intero pacchetto della casa americana. Il fondo sanitario del sindacato americano Uaw riceverà un corrispettivo complessivo pari a 3,65 miliardi di dollari. Dunque la Fiat acquisisce un’importante azienda con la quale c’era stata una precedente Joint Venture e questo pare aprire nuovi spiragli per l’occupazione. Molti sono convinti che ciò gioverà all’economia italiana, ma altri temono la delocalizzazione delle maggiori fabbriche dal territorio italiano. “Il lavoro, l’impegno e i risultati raggiunti da Chrysler negli ultimi quattro anni e mezzo sono qualcosa di eccezionale”, spiega John Elkann, che dà il benvenuto ai lavoratori dell’azienda americana. Soddisfazione anche per i sindacati e gli enti locali. Si auspica che l’intero settore automobilistico ne tragga giovamento e la Fiat si “vanta” di essere diventata un’impresa globale non operante più soltanto in Italia. Dopo aver acquisito il 100% della Chrysler si spera che la situazione sul fronte occupazionale italiana migliori e i media, oltre che i sindacati e alcuni politici, non hanno perso tempo a complimentarsi con chi ha eseguito questa importante operazione. Vedremo se effettivamente i lavoratori presenti nel nostro Paese trarranno reali benefici da questo accordo. Marchionne si è sempre mostrato insofferente ai sindacati più tosti presenti all’interno delle fabbriche italiane e dalle sue dichiarazioni è sempre emersa una scarsa volontà di investire in Italia. Staremo a vedere se dopo aver acquisito il 100% dell’azienda americana, e aver portato così la Fiat a diventare un’impresa globale, le cose cambieranno in meglio. Insomma, se tutti i vertici e i rappresentanti hanno visto con favore questo accordo, gli operai sembrano ancora scettici e dubbiosi. Quindi forse è ancora presto prima di incensare Marchionne e i vertici dell’azienda automobilistica italiana più famosa di sempre.