Napoli, appello choc: mio figlio ha un tumore in carcere
La mamma di un detenuto malato di tumore si appella al Presidente della Repubblica perché desidera che il figlio riceva le cure necessarie
E’ l’appello della madre di Enzo di Sarno, in carcere dal 2009 presso il padiglione Avellino. Il figlio detenuto è malato di tumore. Adesso la madre chiede solo un po’ di misericordia nei confronti del figlio malato e che, essendo in carcere, non può essere sottoposto alle cure necessarie. Maria Cacace si fa forte e non perde le speranze. Intanto si attende il giudizio per Di Sarno, accusato di omicidio. La famiglia ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica affinché intervenisse in aiuto del figlio.
Nel frattempo, pare che l’appello della madre del detenuto si avvicini perfettamente a quello che è previsto per il 25 dicembre, ovvero la marcia di Natale, il movimento di Marco Pannella, che da sempre si è battuto per chiedere al Parlamente di mettere a punto alcuni provedimenti a favore dei carcerati.
Sulle condizioni “disumane” delle carceri in Italia si è esposta persino la Corte di Giustizia europea. Donato Salzano, segretario dei Radicali di Salerno, ha riferito che l’amnistia e l’indulto non rientrano tra gli atti crimonogeni dal momento che sono previsti dalla nostra Costituzione. Il problema si estende anche a un altro detenuto di Poggioreale, Angelo Rosciano. L’uomo, infatti, soffre di diabete ed è cardiopatico, e per finire è cieco di un occhio. Il detenuto è stato condannato per ricettazione. Anche la famiglia di Angelo Rosciano aveva lanciato un appello al presidente della Repubblica e alla Cancellieri. Ovviamente, come ogni madre che tiene alla salute del figlio è lecito chiedere che questo sia assistito e che, in quanto essere umano, abbia diritto a ricevere le cure di cui ha bisogno. In tal caso Di Sarno avrebbe bisogno di una cura giornaliera in acqua e che essendo in carcere non può fare. Non ci resta che attendere e scoprire se l’appello della signora Cacace verrà ascoltato.
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