Attualità Italiana

Scomparsa del piccolo Jason: carabinieri setacciano il cimitero di Maltignano

Il neonato era sparito nel luglio del 2011. Della morte sono accusati i giovani genitori, ma a settembre il padre del piccolo, Denny Pruscino, aveva accusato la donna di essere l'unica vera responsabile

Il mistero della scomparsa del piccolo Jason, il neonato di cui non si è più saputo nulla dal luglio del 2011, quando si persero le sue tracce a Piane di Morro, frazione del comune di Folignano, poco distante da Ascoli, potrebbe arrivare a una soluzione. Macabra.
I carabinieri della zona, infatti, sono da ore impegnati in un sopralluogo nel cimitero di Maltignano, comune poco distante da Folignano. A indirizzare gli inquirenti nella zona un tragico sospetto: il corpo del neonato potrebbe essere stato messo all’interno di una piccola cassa e poi seppellito nei pressi del cimitero.
Jason morì per cause ancora ignote e della sua fine furono accusati i genitori, i giovani Denny Pruscino e Katia Reginella, attualmente sotto processo presso la Corte d’Assise di Macerata.
Le richieste sono partite dopo una specifica richiesta da parte dei legali di Denny Pruscino. L’uomo, già nello scorso settembre, durante un’udienza del processo aveva accusato la donna di essere la responsabile della sepoltura: “Non ce la faccio più a rimanere in silenzio. Il giorno della morte di Jason io non ho accompagnato Katia a Casteltrosino – ha dichiarato Pruscino a metà settembre -. Ho dovuto mentire perché lei aveva detto di aver portato la salma lì, a piedi, ma questo non era possibile in un’ora e mezzo. Mi sono subito accorto che aveva indicato un posto sbagliato ma ho continuato a mentire. Ho sbagliato e non me lo perdono”.
“Quella sera – ha continuato Pruscino -, dopo tante discussioni, non sono riuscito a convincerla a portare Jason in ospedale, anche se ormai era morto. Continuava a dire che non era mio figlio e non mi doveva riguardare. E io le ho fatto fare da sola quello che voleva fare. Non c’era modo di convincerla. Aveva paura di essere incolpata di una cosa più grave di quello che era successo. Quando è tornata ne abbiamo parlato. Mi ha indicato Casteltrosino, ma non era possibile per il tempo che aveva impiegato. Dove potevo dire ai carabinieri di cercare Jason? Cercavo di capirlo da lei. La sera dell’arresto mi disse: ‘Quando vedrò che si mette male dirò io come sono andati i fatti‘. Pensavo che gli inquirenti la convincessero a dire il luogo. Durante il processo ho sentito tante bugie da parte di questa ragazza. Se è una madre deve dire dove si trova il bambino. Voglio dare una sepoltura a mio figlio. Lei mi aveva promesso di trovarlo”.

 



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