Ferrara: sigarette e merendine in cambio di rapporti, 50enne accusato di pedofilia
53enne accusato di aver adescato minorenne con meredine e ricariche telefoniche. Il giovane in aula di tribunale vuole dimenticare quello che è successo
Merendine e ricariche per il telefono. Era questa la ricompensa in cambio di rapporti sessuali con un 53enne. L’uomo è stato condannato dalla Procura di Ferrara per prostituzione minorile. Si tratta di un 53enne di Ferrara, convocato ieri pomeriggio in auto di tribunale per riferire le sue verità. Gli episodi di abusi sui minori risalgono al dicembre 2008. L’uomo, in sua difesa, ha parlato di “amici”, riferendosi ai minori, vittime degli abusi. 4 anni e 2 mesi è la pena chiesta per il presunto pedofilo dal pubblico ministero, secondo l’articolo 600 bis. La pena è stata poi ridotta a due anni ma con una multa di 2 mila euro. Lo studente minorenne aveva 15 anni quando è stato violentato dal 53enne. Ma l’uomo sulla difensiva riferisce che è stato lo stesso 15enne a cercarlo, per farsi pagare le merendine. In particolare, sono due le vicende di abusi, accadute il 4 e il 5 dicembre del 2008. A denunciare l’episodio erano stati alcuni testimoni sul posto che avevano notato il 53enne in atteggiamenti strani con il 15enne e un suo amico. Sarebbe, pertanto, partita subito la chiamata al 113 per denunciare quanto visto: “Un vecchio e un ragazzino in un parchino in atteggiamenti ambigui”. Da quel momento era partito l’allarme del pedofilo. Il 15enne, tornato a casa, aveva confessato ai suoi genitori di essersi fatto toccare e di aver ricevuto dei soldi in cambio. “Quel ragazzo e i suoi coetanei erano i miei amici, passavo qualche tempo con loro e mi chiedevano questo”, ha detto l’imputato 53enne in aula. In realtà, secondo l’avvocato Barbara Simoni, il 53enne accusato di pedofilia avrebbe dei problemi più gravi, ovvero dei limiti mentali: “Non si tratta di un vero e proprio pedofilo, ma di un adulto con grossi limiti mentali e senza capacità di capire il disvalore di quegli atti“. Sono attese, intanto, le prossime sedute in aula per sapere a cosa andrà incontro il presunto “pedofilo“.