Agricoltori presidiano il Brennero, difendono il Made in Italy
Caos per la mobilitazione degli agricoltori che presidiano il Brennero per difendere il Made in Italy. Presente anche Danilo Merz e Nunzia De Girolamo
Giunti pullman da tutta Italia. Sono gli agricoltori che difendono il “Made in Italy“. Da questa mattina bandiere gialle presidiano il Brennero e stanno occupando tutta l’autostrada che collega l’Italia con l’Austria e la Germania. L’appello a difesa del Made in Italy è stato lanciato da Coldiretti.Sono migliaia gli agricoltori presenti alla mobilitazione. “Sono arrivati pullman da tutta Italia, Sardegna e Sicilia comprese. Al momento siamo in 1.500 ma altrettanti arriveranno per il turno del pomeriggio“, riferisce il presidente del Trentino Alto Adige della Coldiretti, Danilo Merz . “Stiamo fermando i tir, in particolare quelli con la cella frigo e quelli con cisterna”, continua. Merz spiega di non essere contro l’arrivo della merce dall’estero, ma lo scambio dei prodotti deve essere corretto: “Se il latte arriva, per esempio, dalla Polonia, quando arriva in Italia non può essere considerato come latte italiano. La gente deve sapere da dove proviene quello che beve o che mangia”. A capo della mobilitazione c’è Roberto Moncalvo, il nuovo presidente nazionale. Tra i manifestanti a Brennero è presente anche il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo la quale ha riferito che: “Il made in Italy è la grande occasione per il nostro Paese, è un modo per uscire dalla crisi. Bisogna insistere soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità in modo tale da consentire agli agricoltori italiani di essere protetti”, conclude la De Girolamo. E’ altrettanto importante, dunque, tutelare la stessa salute dei consumatori. Coldiretti fa sapere che: «Oltre un terzo della pasta ottenuta da grano non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere“. Intanto, da alcune statistiche traspare che la crisi ha portato alla chiusura di 140mila stalle ed aziende italiane. Tutto questo per via della scorretta concorrenza dei prodotti di qualità minore importati dai paesi esteri.