Arrivano le bare a piazza Montecitorio: è l’Ultimatum Day
La manifestazione organizzata a piazza Montecitorio, ha riunito numerosi piccoli imprenditori: "Non ce la facciamo più. Di questo passo ci troveremo costretti alla disobbedienza civile"
Funerali simbolici per un’economia che sembra non riprendersi più, inchiodando l’intero Paese a dati statistici impietosi ma soprattutto a una crisi reale che si declina sotto forma di disoccupazione alle stelle e una morsa fiscale che non permette di risollevare la testa, guardando con fiducia al futuro.
La giornata odierna a piazza Montecitorio, a Roma, è stata contraddistinta dalla presenza di numerose di cartelli a forma di bara per celebrare la morte del commercio, della famiglia, della legalità, delle pensioni. A portarli, imprenditori, commercianti e artigiani che hanno aderito all’Ultimatum day, la mobilitazione organizzata per protestare contro le azioni, e per certi aspetti l’inazione, del governo Letta.
Queste le parole di giuseppe Graziani, presidente di Cobas Imprese: “Se il governo continua a non ascoltarci ci troveremo costretti alla disobbedienza civile. Siamo gente per bene, che mette il proprio nome sulle insegne dei negozi, e ci troviamo nell’impossibilità di pagare. Prima di prenderci una condanna per evasione fiscale vogliamo denunciare la nostra condizione. La pressione fiscale, arrivata oltre il 65 per cento, è incostituzionale, illegittima e soprattutto disumana“. Graziani ha poi aggiunto: “Quello che chiediamo è di modificare la legge di stabilità, vorremmo essere ascoltati dal governo perché non siamo qui solo a manifestare ma abbiamo delle proposte da fare al governo per il recupero di 40 miliardi mettendo un freno alle spese della pubblica amministrazione”.
A dare ancora maggior risalto all’iniziativa è stata una coincidenza a metà tra il drammatico e il grottesco: proprio oggi, infatti, Tiziana Marrone, vedova di Giuseppe Campaniello, l’artigiano in crisi che il 28 marzo 2012 si diede fuoco davanti alla Commissione tributaria di Bologna, ha ricevuto da Equitalia una cartella esattoriale di oltre 60mila euro per pagare i debiti contratti dal marito. una cartella Equitalia da oltre 60 mila euro per coprire i debiti del marito.