Bambino cinese costretto a vivere in catene dal nonno
Zilli, bambino cinese di 11 anni costretto a vivere attaccato a una catena dopo una caduta. Un fotografo di Reuters denuncia la sua condzione
La denuncia arriva da William Hong, un fotografo dell’agenzia Reuters. E’ la triste storia di Zilli, un bambino cinese di 11 anni. Zilli soffre di disturbi psichici che gli sono stati provocati da una caduta. Da quando aveva sbattuto la testa, Zilli ha iniziato ad avere dei problemi. Per questo motivo, a soli 11 anni è costretto a vivere attaccato a una catena. Il fotografo gli scatta una serie di foto come denuncia dopo averlo incontrato. Le foto di Zilli che fa il giro del web lasciati tutti senza parole. Le foto scattate al bambino in catene, infatti, sono alquanto scioccanti. Purtroppo quello che turba di più è quella foto raffigura una realtà, quella di un bambino di 11 anni incatenato. Quella terribile caduta che gli ha cambiato la vita da un giorno all’altro, anzi forse il termine più opportuno è proprio “privato”. Di certo una vita trascorsa legati a una catena non è da considerarsi vita. Ne abbiamo sentite di tutti i tipi, abusi, violenze sui minori, con questa credo si sia raggiunto l’apice della crudeltà. Aggiungerei che nemmeno un animale merita di essere trattato in questo modo. Dalle foto scattate dal fotografo, infatti, si vede palesemente come il piccolo è tenuto da un signore cinese, il nonno di Zilli, con la catena, quasi come se fosse un cane. Una signora, addirittura, tiene in mano una scodella, probabilmente si tratta del contenitore in cui mangia il ragazzino. In una delle foto, addirittura, vi è in primo piano il signore che tiene la catena intento a coprirsi l volto con la mano. Forse non vuole farsi riconoscere, in quanto in fondo prova vergogna per quello che sta accadendo. Ci auguriamo soltanto che la denuncia del fotografo possa servire a qualcosa, possibilmente a liberare Zilli dalle catene e farlo giocare liberamente come fanno normalmente tutti i bambini alla sua età.
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