Giallo Grosseto: il sangue sulla macchina del custode è di Francesca Benetti
Si complica la posizione di Bilella, accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della propria datrice di lavoro. Il procuratore Verusio: "Stiamo per chiudere il cerchio"
Potrebbe essere in procinto di giungere a una soluzione il giallo della scomparsa di Francesca Benetti, la donna di 55 anni sparita il 4 novembre scorso. Nelle ultime ore, infatti sono arrivati i risultati dei rilievi fatti dagli uomini del Ris, sull’automobile di proprietà di Antonino Bilella, agricoltore e custode della residenza in cui la donna viveva, oggi in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
E come gli inquirenti sospettavano, le tracce di sangue ritrovate a bordo del veicolo appartengono alla Benetti. Si fa così sempre più difficile la situazione per Antonino Bilella che per adesso rimane in carcere, ma che presto potrebbe essere definitivamente inchiodato dalle prove scientifiche.
Sin dai primi giorni successivi alla sparizione, i sospetti attorno a Bilella sono aumentati di ora in ora, fino al fermo di domenica scorsa, provvedimento deciso in seguito agli esiti di un interrogatorio in cui l’uomo non ha saputo rispondere in maniera convincente ai dubbi sollevati dagli investigatori.
Il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio ha commentato così la notizia dei risultati degli esami scientifici: “Stiamo per chiudere il cerchio“.
Negli scorsi giorni, le forze dell’ordine hanno cercato il corpo della donna in diverse località della provincia di Grosseto, tra cui un laghetto adibito a pesca sportiva, situato nei ressi di Potassa di Gavorrano, la cittadina in cui si trova Villa Adua, la residenza della Benetti. Altri accertamenti sono stati fatti anche sull’auto della donna, un Opel Corsa ritrovata nei paraggi della stazione ferroviaria di Follonica, a bordo della quale era stata trovata una borsetta.
Al momento, però, il corpo continua a mancare all’appello.