Roma, donna abortisce ma espelle il feto 10 giorni dopo
Presso l'ospedale San Camillo di Roma, una donna aveva effettuato un aborto volontario. Dieci giorni dopo ha espulso il feto mentre era sotto la doccia, forte lo stato di choc
Incredibile episodio di malasanità a Roma dove una donna, Stefania M., aveva abortito salvo poi espellere il feto 10 giorni dopo l’intervento. E’ accaduto presso l’ospedale San Camillo di Roma. La gestante aveva scoperto alla dodicesima settimana di gravidanza che la bimba che portava in grembo era affetta da sindrome di down, e per questo aveva deciso di interrompere la gravidanza. A seguito dell’aborto, 10 giorni dopo, la donna ha però espulso il feto con sorpresa mentre si trovava sotto la doccia. Ora l’avvocato della donna, Piergiorgio Assumma, ha presentato denuncia nei confronti dell’ospedale.
La donna, a seguito di questo incredibile episodio, a detta dell’avvocato avrebbe avuto un forte trauma che le avrebbe provocato una depressione. L’espulsione del feto 10 giorni dopo l’intervento è stata accompagnata anche una forte emorragia.
L’aborto era stato praticato il giorno 16 agosto, e la donna nei giorni successivi aveva avuto problemi di salute che sono andati peggiorando. Febbre alta, dolori e problemi di deambulazione, fino al giorno 26 agosto, quando Stefania M. ha avuto un’emorragia consistente degenerata con l’espulsione, a sorpresa, del feto. Il marito l’ha trovata in forte stato di choc, e l’ha accompagnata al Pronto Soccorso di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Agostino Gemelli. La donna presentava nell’utero materiale abortivo. La cartella clinica è stata sequestrata, e il feto analizzato.
Ora sta attraversando un periodo di forte depressione, che la porta a non riuscire a svolgere una vita normale. Non si tratta del primo caso del genere all’ospedale San Camillo di Roma. A quanto pare, già un anno fa aveva avuto luogo una situazione analoga. Le indagini chiariranno le responsabilità dell’ospedale e dei medici che si sono occupati dell’aborto della donna.