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Report e le nomine dei ministri: ecco cosa succede davvero

Prima delle dimissioni dei ministri del Pdl, Report ha chiesto a diversi parlamentari quali sono state le competenze e i requisiti posseduti da renderli tali

La trasmissione Report, andata in onda ieri sera su Rai Tre, ha portato alla luce un dubbio su cui molti italiani si stanno interrogando: quali requisiti bisogna avere per essere nominati nei posti di governo?
Una risposta ha provato a darla il servizio di Bernardo Iovine che ha “indagato” sulle nomine della nostra classe dirigente: ministri, vice-ministri, sottosegretari e presidenti di commissione. Prima della crisi di governo, aperta dalle dimissioni in blocco dei ministri Pdl lo scorso fine settimana, il giornalista ha chiesto a diversi parlamentari quali fossero le loro competenze che li hanno portarti a occupare uno scranno nei palazzi del potere.
Il primo caso analizzato dalla trasmissione di Milena Gabanelli è quello della dimissionaria Nunzia De Girolamo. Nata da una famiglia di agricoltori, si era presentata alle elezioni comunali della propria città (Benevento) raccogliendo solo 178 voti. Poi, grazie a Berlusconi, nel 2008 è stata inserita nelle liste bloccate del Pdl. Alla domanda “quali sono i criteri con cui è stata nominata” il portavoce non ha ritenuto di dover rispondere. Poi si parla di Sabrina De Camillis, sottosegretario del ministero per i rapporti con il Parlamento. E’ stata già presente nella scorsa legislatura, conservando anche la carica di consigliere regionale del Molise per il suo partito (il Pdl), portando a casa due stipendi, in barba al disposto costituzionale. Al giornalista che le ha fatto la domanda se fosse disposta a restituire il suo stipendio, la sottosegretaria ha replicato chiedendo a lui quanto fosse stato pagato per andare da lei e farle queste domande.
Nella lista c’è anche la dimissionaria dal Ministero della Sanità Beatrice Lorenzin, che di salute e sanità non si era mai occupata. Non sfuggono alla lente d’ingrandimento nemmeno Gianpiero D’Alia, ministro della Pubblica amministrazione, e Gianfranco Miccichè, sottosegretario allo stesso ministero, che nella loro carriera non hanno mai avuto competenze in questo settore.



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