Governo, Imu cancellata e dal 2014 arriva la Taser
Dal Consiglio dei ministri tenutosi ieri, sono emerse decisioni importanti: la cancellazione dell’Imu su tutte e l’introduzione della Taser
Il Governo presieduto da Enrico Letta ha preso ieri alcune importanti decisioni. Imu cancellata e dal 2014 arriva la Taser. Queste sono solo alcune dei nodi cruciali risolti dal Consiglio dei ministri di ieri. Via l’Imu, ma dal 2014 arriva la service tax (detta Taser). Inoltre, la cassa integrazione sarà rifinanziata per 500 milioni ed è stata trovata una soluzione per 6.500 esodati. Dunque, Imu cancellata e dal 2014 ci sarà la Tares. Con queste due premesse, Enrico Letta ha confermato la fiducia per l’azione futura del Governo. Nella conferenza stampa, Letta si è mostrato d’accordo con il suo Vice Alfano. Letta ha assicurato che le coperture verranno da riduzioni di spesa, dalla tassazione dei giochi e delle scommesse, oltre che dall’immissione di altri 10 miliardi di crediti delle imprese nel sistema, che genereranno nuovi incassi per il fisco. La Taser è l’imposta sui servizi comunali e sostituirà la Tares. Verrà riscossa dai Comuni ed è costituita da due componenti essenziali: la gestione dei rifiuti urbani e la copertura dei servizi indivisibili. Il modello di tassazione comunale federale, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato al Federalismo Fiscale, come approvato dalla Commissione Bicamerale appositamente costituita. Il 15 ottobre saranno indicate le coperture della seconda rata dell’Imu, perché non tutte si svilupperanno nelle prossime settimane. Con il superamento dell’Imu diminuisce il carico fiscale sulle famiglie italiane. La Taser è un’imposta federalista che vedrà la sua corretta applicazione stabilita dal Sindaco del Comune di turno. La Taser apre un capitolo in cui i Sindaci saranno protagonisti con scelte legate a progressività e ed equità. Dunque, oltre la soluzione trovata per proteggere 6.500 esodati, l’Imu è stata cancellata e la grande novità è l’introduzione della Taser, che avvicina il sistema a un federalismo fiscale non da tutti condiviso.