Andrea Antonelli muore in gara: gli amici piloti commentano l’incidente
Sorgono alcune polemiche da parte dei piloti di moto sulla morte di Andrea Antonelli. Melandri chiede maggiore tutela per i piloti
Andrea Antonelli, 25 enne, pilota di moto è morto ieri durante il Superbike. Complice del fato anche la forte pioggia che ha reso la pista poco sicura e con poca visuale. Antonelli ha perso il controllo della sua Kawasaki a 250 km/h ed è stato poi investito da un altro pilota, Lorenzo Zanetti. Trasportato d’urgenza all’ospedale, il pilota non ce l’ha fatta. La gara è stata sospesa subito dopo l’incidente. L’incidente al Gp di Mosca è stata una vera e propria tragedia che ha lasciato tutti senza parole. Antonelli correva da due anni nel mondiale Supersport, e nel 2007 si era laureato vicecampione nell’Europeo Stock 600. Nel 2010 era, invece, arrivato in classifica generale nel mondiale Superstock 1000. Andrea Antonelli, come la maggior parte dei ragazzi della sua età, inseguiva da tempo un sogno, per lui quello di arrivare al mondiale. Ma la vita non è stata tanto generosa con lui, ed ora restano solo i sogni, ma Andrea non c’è più. Dopo la sua morte, sono stati diversi i commenti e le polemiche in merito. Molti coloro a sfavore del proseguimento della gara, viste le condizioni meteorologiche sfavorevoli. Tra questi, Marco Melandri, vincitore di gara uno di Superbike, tenutasi sul medesimo circuito in cui ha corso poi Antonelli.
Melandri ha dichiarato con assoluta fermezza: «La gara di Antonelli non si doveva correre. Io ho iniziato ad alzare la mano e a chiedere la sospensione della gara di Superbike a due giri dalla fine per segnalare che c’era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas. Dopo il giro di ricognizione bisognava fermarsi e vedere un attimo, capisco l’interesse, ma siamo essere umani e bisogna evitare rischi». Continua Melandri nel sfogare la sua rabbia per la tragedia che ha colpito il suo amico pilota: «Purtroppo i piloti sono stupidi e non riusciremo a metterci d’accordo. Occorre che i piloti vengano ascoltati dalla direzione di gara. E’ da quando mi trovo qui in Superbike che chiedo l’attuazione di una safety commission che si riunisca in ogni gara, così come avviene in MotoGP, affinché si discuta seriamente della sicurezza. Ma ancora non si è smosso nulla. Io che continuo a insistere su questa storia vengo considerato un rompiscatole. Adesso spero che questa tragedia apra gli occhi a tutti, i piloti devono essere maggiormente tutelati».
Un pensiero rivolto ad Andrea arriva anche da Laguna Seca negli Usa dove si trova Valentino Rossi per il MotoGP. Il pilota scrive su Twitter: «Da Mosca è arrivata la notizia che fa venire a tutti la voglia di tornare a casa. Ciao Andrea».