La foto di un bambino ucciso per pubblicizzare un asilo nido
In occasione del Festival del jazz di Montreaux è stata utilizzata la fotografia di un bambino ucciso nel 1984 per promuovere un asilo nido
In occasione del Festival del jazz di Montreaux, in Svizzera, è stata utilizzato per errore sui manifesti pubblicitari di un asilo nido, la foto di un bambino ucciso oltre venti anni fa. Il portavoce si è scusato dicendo si sia trattato di uno spiacevole errore. Tutti avevano ben impresso in mente il volto di quel bambino, che nel 1984, quando aveva appena 4 anni, era stato ritrovato morto in un fiume a pochi chilometri di casa. Il piccolo Gregory, così si chiamava il bimbo, aveva mani e piedi legati e questo caso si guadagnò in quel periodo tutte le prime pagine di giornali e telegiornali. Il caso non è mai stato risolto. E se tutti ricordavano il faccino sorridente di questo bambino, così non è stato per il grafico, la cui azienda ha precisato ricordare che è straniero e sicuramente per questo non ha riconosciuto quella foto. Si è giustificato dicendo che ha trovato quella fotografia semplicemente scrivendo bambino su Google Immagini. La gaffe è stata scoperta da un utente francese che ha fatto immediatamente notare la cosa su Twitter. Questo triste episodio ha fatto riaffiorare il profondo dolore nei genitori del bambino che hanno detto di essere davvero scandalizzati per quanto accaduto, soprattutto perché l’immagine di loro figlio deceduto è utilizzata per promuovere un asilo nido. La redazione del giornale che tra l’altro ha pubblicato la pubblicità, si è subito scusata, dicendo che non aveva riconosciuto la fotografia perché sfocata e con delle scritte sopra. I genitori del piccolo avevano detto che se non fossero arrivate le scuse ufficiali, avrebbero sicuramente proceduto con un’azione giudiziaria. Ma ecco invece le scuse arrivare rapidamente: “È uno spiacevole errore, di cui misuriamo tutta la gravità.” Tutte le oltre tremila copie del giornale che vengono pubblicate quotidianamente sono state subito ritirate.